Dopo aver vissuto una stagione come la 2023, in cui la Red Bull non ha lasciato che un gran premio alla concorrenza, con 21 vittorie su 22 appuntamenti, in Formula 1 la preoccupazione si taglia a fette. Il timore è che la scuderia… abbia messo le ali e accumulato un vantaggio così ampio da essere incolmabile.
La domanda da un milione di dollari l’ha posta Zak Browm, il Ceo della McLaren Racing, la scuderia che più di tutte ha rosicchiato secondi alla Red Bull. A Woking sono consapevoli di aver superato tutti gli altri nella corsa di sviluppo e di aver quasi colmato il divario sulla Red Bull, ma quello che nessuno sa è se Red Bull si sia fermata. In questo senso, i numeri sono interpretabili ma comunque spostano l’ago verso un ragionevole pessimismo. Nel primo weekend dello scorso campionato, al sabato del 2023 in Bahrein, quando è scesa in pista la prima versione migliore della McLaren, Norris ha incassato un secondo e sei decimi da Verstappen.
Al termine al Mondiale di Abu Dhabi, Piastri lo ha fermato i cronometri a soli 3 decimi. Quindi un guadagno di un secondo e tre decimi. Una enormità. Il buon lavoro della McLaren è indiscutibile, tuttavia, guardando la roadmap di sviluppo della RB19, dal GP di Ungheria (in luglio) ha fermato lo sviluppo e introdotto solo alcune parti specifiche per alcuni circuiti.
Il dato è abbastanza allarmante per la concorrenza. Se è vero, come sembra, che la Red Bull è andata di inerzia sfruttando l’enorme vantaggio accumulato nei primi due terzi della stagione, è altrettanto innegabile che avere, di fatto, due squadre, ha aiutato parecchio. Alcune componenti sono state testate da Alpha Tauri. Indubbiamente un vantaggio.
In questo senso Brown e McLaren hanno sollevato una sorta di questione morale: “Abbiamo grandi preoccupazioni per l’alleanza tra Alpha Tauri e Red Bull. Penso che sia qualcosa che dovrà essere affrontato in futuro. Penso inoltre che lo sport abbia ancora molta strada da fare per garantire che siano tutte squadre veramente indipendenti. Parliamo di due squadre con proprietari comuni, che potrebbe avvantaggiare la Red Bull in tanti modi. Non lo capisco ma non posso far altro che accettare questo tipo di situazione anche perché così dicono le regole, ma penso che sia arrivato il momento di analizzare la governance dello sport attorno alle alleanze tecniche”.
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