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La decisione di Dan Friedkin sulla Roma: il silenzio si fa sentire a Los Angeles

Il silenzio che avvolge i Friedkin è diventato quasi un enigma nella città di Roma. Mentre l’universo calcistico giallorosso attende con ansia notizie sul futuro della squadra, Dan Friedkin, il proprietario del club, ha deciso di volare dall’altra parte del mondo, lasciando sospesa una decisione cruciale. Alle undici del mattino, il jet privato del magnate si è alzato in volo da New York, ma invece di dirigersi verso la capitale italiana per affrontare la spinosa questione dell’allenatore Juric, ha virato verso ovest, atterrando a Los Angeles.

Questa mossa ha colto di sorpresa molti osservatori, dato che in passato, Friedkin non ha esitato a prendere decisioni drastiche dopo sconfitte significative. La storia recente parla chiaro: l’esonero di José Mourinho dopo la sconfitta contro il Milan e quello di Daniele De Rossi dopo il rovescio con il Genoa. Tuttavia, questa volta il silenzio si è fatto assordante. Ci si chiede se a Los Angeles Dan Friedkin stia realmente valutando questioni personali o se, dietro le quinte, stia cercando soluzioni per la Roma insieme ai suoi collaboratori.

Un viaggio a Los Angeles e le possibili implicazioni

La città californiana ospita infatti la sede della Retexo, l’azienda di Charles Gould, il “guru” degli algoritmi che ha già influenzato le scelte di Friedkin in passato, portando alla nomina di figure come Tiago Pinto e Florent Ghisolfi. Questi nomi sono stati selezionati attraverso un’analisi meticolosa di dati e statistiche, suggerendo che anche la prossima mossa potrebbe derivare da uno studio accurato piuttosto che da una scelta impulsiva.

Il futuro incerto di Juric

Intanto, il destino di Juric appare sempre più incerto. Nonostante abbia guidato la squadra in otto partite con un bilancio di tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte, il suo futuro sembra appeso a un filo. La partita contro il Torino potrebbe essere decisiva, ma c’è la consapevolezza che, indipendentemente dal risultato, la sua permanenza sia tutt’altro che garantita. L’entourage del tecnico croato avverte una sensazione di precarietà, una fiducia che sembra destinata a durare poco.

La tifoseria in fermento

La tifoseria giallorossa è in fermento, e la contestazione continua non giova certo all’immagine della società. I Friedkin, che hanno sempre tenuto molto alla percezione pubblica, sanno bene che il malcontento dei fan non è un problema da sottovalutare. Tuttavia, sembra che la loro assenza fisica da Roma stia alimentando ulteriormente le tensioni.

La distanza crescente dei Friedkin

La loro presenza nella Capitale è diventata un evento raro, con visite che si contano sulle dita di una mano. Dopo l’esonero di De Rossi il 18 settembre, i Friedkin hanno deciso di allontanarsi, evitando persino di assistere a partite importanti come Roma-Udinese per timore di reazioni negative da parte dei tifosi. Questa distanza crescente ha portato molti a chiedersi se i Friedkin abbiano ancora lo stesso interesse e impegno nei confronti della squadra.

L’attesa di un “mister X”

Una delle questioni più discusse è il possibile arrivo di un “mister X”, un allenatore nuovo che potrebbe emergere come soluzione ideale per i giallorossi. I nomi che circolano, da De Rossi a Ranieri, da Mancini a Sarri, sembrano non convincere del tutto i Friedkin, che potrebbero stupire tutti con una scelta inaspettata. Con l’incontro di venerdì contro il Torino alle porte, il tempo stringe, e una decisione sembra ineludibile.

Conclusioni

La Roma è una squadra con una storia gloriosa e una tifoseria appassionata, che merita chiarezza e stabilità. Il silenzio dei Friedkin, in questo contesto, non è solo una strategia comunicativa, ma un elemento che rischia di diventare un fattore di ulteriore instabilità. La speranza è che da Los Angeles possa arrivare presto una risposta, una direzione che possa riportare serenità e fiducia, elementi essenziali per affrontare le sfide future con la determinazione e la passione che da sempre contraddistinguono il club capitolino.

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