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Kucka parla del milan: un addio da sogno a san siro senza esultanza

Juraj Kucka, ex centrocampista del Milan e attuale capitano della squadra slovacca del Trencin, si prepara a una sfida molto attesa: affrontare il suo club del cuore, il Milan, in una partita che rappresenta sia un sogno che un’importante occasione per il suo attuale team. Dopo aver recuperato da un infortunio al ginocchio, Kucka è pronto a scendere in campo, consapevole del significato emotivo di questo incontro. Fin da bambino, infatti, ha sempre tifato per il Diavolo, e giocare contro di loro è un’esperienza che non molti possono vantare.

“La corsa con le lacrime agli occhi durante il sorteggio della Champions è stata un’esplosione di felicità. Sognavo di giocare a San Siro, ma sapere che oggi giocherò qui, davanti ai nostri tifosi, è altrettanto speciale”, ha detto Kucka, raccontando l’emozione provata al momento del sorteggio.

un sogno che si avvera

Per Kucka, ritrovare il Milan significa molto di più di una semplice partita. “È una grande soddisfazione. Il Milan è la squadra per la quale tifavo da bambino. Mi sono innamorato dei loro successi, dei campioni che hanno fatto la storia del club”, ha aggiunto, riflettendo sui suoi idoli come Ruud Gullit e Marco van Basten. “Erano fantastici, e vedere il Milan vincere tutto negli anni ’90 è stato un sogno”.

La carriera di Kucka in Italia è iniziata con il Genoa, ma il suo sogno di giocare per il Milan si è avverato in modo inaspettato. “Pensavo di andare in Turchia, ma quando ho ricevuto la chiamata di Galliani, non potevo crederci. È stato l’inizio di un sogno”, ha raccontato.

ricordi indimenticabili al milan

Le sue due stagioni in rossonero sono state indimenticabili. “Ricordo il primo giorno a Milanello, il centro sportivo dove si respira la storia. Essere lì, per un tifoso del Milan, è stato un sogno che si avvera”, ha detto Kucka. Indossare la maglia rossonera con il numero 33, che ha mantenuto anche dopo il suo ritorno in Slovacchia, ha rappresentato per lui un onore. “L’importante era portare addosso quella maglia”, ha affermato.

Kucka ha parlato anche dei legami che ha creato durante il suo tempo al Milan. “Conoscevo già Antonelli dal Genoa, ma sono stato accolto alla grande da tutti. Ho mantenuto contatti con molti di loro, anche con Donnarumma, un vero fenomeno”, ha detto, sottolineando l’importanza delle relazioni umane nel mondo del calcio.

Uno dei momenti più significativi per Kucka è stato l’incontro con Mihajlovic, l’allenatore che ha avuto durante il suo periodo al Milan. “Era un grande uomo e un motivatore. E che piede sinistro! Le sue punizioni erano incredibili”, ha ricordato. Tuttavia, Kucka ammette che durante il suo tempo al Milan, ha segnato pochi gol e ha deciso di non esultare, nel caso in cui dovesse segnare contro il suo ex club. “Ho troppo rispetto per il Milan“, ha spiegato.

il futuro e la partita d’addio

Parlando di San Siro, Kucka ha affermato: “È uno degli stadi più belli al mondo. Giocare lì è stato un onore”. La sua partita più bella con la maglia rossonera è stata la finale di Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus, un ricordo che porta nel cuore. Tuttavia, non ha potuto fare a meno di menzionare la finale di Coppa Italia persa contro la Juventus: “Resistemmo fino ai supplementari, ma alla fine perdemmo. Vorrei rigiocarla”.

Con il Milan che ha visto alti e bassi in questa stagione, Kucka ha riflettuto sulle difficoltà del campionato italiano. “È difficile giudicare dalla mia posizione. Dopo una grande vittoria, può succedere di non performare al massimo in una trasferta complicata”, ha osservato. E parlando di Ibrahimovic, che ora ricopre un ruolo dirigenziale, Kucka ha espresso ammirazione per il campione svedese: “È un grande giocatore e un grande uomo. Sa cosa è necessario per vincere”.

Guardando al futuro, Kucka è in una fase di transizione. “Il mio contratto scade a fine stagione. Ho voglia di continuare a giocare, ma vedremo cosa succederà”, ha dichiarato. Tuttavia, il suo sogno rimane quello di chiudere la carriera con una partita d’addio a San Siro, il suo stadio del cuore. “Ho bei ricordi per ogni squadra in cui ho giocato, ma il Milan è speciale. Chiudere lì sarebbe un sogno che si avvera”, ha concluso Kucka con la speranza nel cuore.

Oggi pomeriggio, prima di scendere in campo, Kucka dirà ai suoi compagni: “Godetevi questo momento e date il massimo. Occasioni come questa non capitano tutti i giorni”. La lotta contro il Milan sarà dura, ma il cuore e la determinazione della sua squadra potrebbero riservare sorprese.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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