Aleksandar Kolarov, ex difensore di fama mondiale, si trova ora a un bivio emozionante della sua carriera, avendo recentemente assunto il ruolo di allenatore della nazionale Under 21 serba. Con un passato prestigioso che include esperienze con club come Lazio, Manchester City, Roma e Inter, Kolarov ha accumulato una vasta esperienza sotto la guida di alcuni dei più grandi allenatori nel panorama calcistico, tra cui Simone Inzaghi e Antonio Conte. Il suo recente passaggio da calciatore a tecnico rappresenta non solo una nuova sfida, ma anche un’opportunità per trasmettere la sua conoscenza e le sue esperienze alle nuove generazioni di calciatori.
Kolarov, che compie 39 anni domani, ha dedicato gran parte della sua vita al calcio. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel luglio 2022, ha preso tempo per riflettere sul suo futuro. Tra le varie offerte ricevute in Serbia e in Italia, ha scelto di tornare al campo, dove spera di mettere in pratica tutto ciò che ha appreso dai suoi allenatori nel corso della carriera. “Il calcio è stato tutta la mia vita”, ha dichiarato Kolarov, sottolineando il desiderio di condividere la sua esperienza e le intuizioni accumulate nel corso degli anni.
Parlando di Inzaghi, Kolarov non ha risparmiato elogi. “Simone era già mio compagno di squadra alla Lazio e ho sempre visto in lui un’intelligenza calcistica notevole”, ha affermato. Kolarov ha osservato come Inzaghi sia cresciuto notevolmente come allenatore, portando l’Inter a vincere lo scudetto nel 2021 e a raggiungere la finale di Champions League. “Inzaghi ha saputo gestire i giocatori in modo tale da farli esprimere al meglio all’interno del suo disegno tattico”, ha aggiunto, riconoscendo il lavoro svolto dal tecnico per mantenere l’Inter competitiva sia in Italia che in Europa.
Passando a Conte, Kolarov ha descritto il suo impatto rivoluzionario sull’Inter, sottolineando come il tecnico abbia cambiato radicalmente la mentalità e l’approccio al lavoro della squadra. “Antonio ha alzato l’asticella e ha riportato l’Inter alla vittoria”, ha detto Kolarov, evidenziando la meticolosità di Conte nella preparazione delle partite e la sua capacità di individuare i punti deboli degli avversari. “Il suo lavoro è visibile ancora oggi, e nessuno sa ricostruire come lui”, ha aggiunto, riconoscendo l’importanza della sua eredità.
Kolarov ha anche parlato delle differenze tra i due allenatori, notando che Conte e Inzaghi hanno approcci diversi nello spogliatoio. Mentre Conte ha dovuto adottare un approccio più severo per rinnovare rapidamente l’Inter, Inzaghi ha dovuto gestire un gruppo che aveva già assaporato il successo. “La loro personalità si è adattata perfettamente alle esigenze delle due fasi”, ha affermato, evidenziando la complessità della gestione di un gruppo di elite come quello dell’Inter.
Quando Kolarov riflette su ciò che ha appreso dai suoi allenatori, menziona l’importanza di ogni esperienza. “Da ognuno di loro ho preso qualcosa di prezioso”, ha detto. In particolare, ha un grande rispetto per Pep Guardiola, considerandolo un maestro del gioco, e ha menzionato Roberto Mancini e Delio Rossi come figure significative nella sua crescita calcistica. “Ho anche dei rimpianti”, ha rivelato, esprimendo il desiderio di essere stato allenato da Luciano Spalletti e di avere avuto più tempo per discutere di calcio con Sinisa Mihajlovic, un grande ispiratore per lui.
In vista della sua prima partita da allenatore, Kolarov ha manifestato grande entusiasmo. La sfida contro la Turchia, prevista per il 19 novembre, rappresenta un’opportunità per testare immediatamente le capacità della sua squadra. “Ho rifiutato un avversario più facile perché voglio confrontarmi con i migliori”, ha spiegato, sottolineando la sua attitudine competitiva. Kolarov ha già preparato una tabella di allenamenti intensivi per i suoi giocatori, desiderando inculcare un atteggiamento di determinazione e ambizione sin dall’inizio.
“La mia filosofia è quella di proporre un bel calcio, ma sempre con coraggio e determinazione”, ha affermato Kolarov, richiamando alla mente lo stile di gioco che ha contraddistinto la sua carriera da calciatore. In questo nuovo capitolo, Kolarov intende onorare l’eredità di Mihajlovic, il suo idolo di infanzia, e spera di trasmettere non solo abilità tecniche, ma anche valori e passione per il calcio ai giovani calciatori serbi.
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