Kalulu svela il suo arrivo alla juve: l’incredibile chiamata di motta

Pierre Kalulu, il giovane difensore francese, si appresta a vivere un momento unico nella sua carriera: il primo Milan-Juve da ex giocatore rossonero. Dopo quattro stagioni trascorse con il Milan, Kalulu ha fatto il grande salto verso la Juventus, e in un’intervista esclusiva con Dazn ha condiviso le sue emozioni e le esperienze che lo hanno portato a questo punto cruciale della sua vita calcistica.

Il trasferimento di Kalulu alla Juventus non è stata una semplice transazione di mercato, ma una decisione motivata dalla fiducia che ha percepito dalla nuova società. “Nella mia carriera non ho mai fatto scelte facili,” ha affermato Kalulu. “Quando senti la fiducia della società e capisci che qualcuno ti vuole veramente, riesci a dare tutto te stesso”. Queste parole evidenziano l’importanza del supporto emotivo nel mondo del calcio, dove la pressione è sempre presente.

Durante il riscaldamento prima delle partite, Kalulu prova un’emozione unica: “È il momento più bello, che sia all’Allianz Stadium o in un altro stadio. Voglio essere in campo quello che ammiravo da bambino”. Questa connessione con il suo passato e il suo attaccamento al gioco sono evidenti, rendendo chiaro quanto tenga alla sua carriera e alle sue origini.

L’importanza di Thiago Motta

Un ruolo decisivo nella scelta di Kalulu di unirsi alla Juventus è stato svolto da Thiago Motta. “Quando ho chiamato il mister, lui mi ha detto subito: ‘Sei pronto a giocare ogni 3 giorni?'” ha raccontato Kalulu. Questo approccio diretto ha colpito il difensore, che ha sempre cercato di dimostrare le sue capacità in diverse posizioni sul campo. “E poi ha chiuso dicendo: ‘Sappi che le scelte della partita si fanno in allenamento!’, e alla Juve è così”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano.

La vita di un calciatore

Kalulu ha anche riflettuto sulla complessità della vita di un calciatore. “La nostra sembra essere una vita perfetta, ma la verità è che anche noi professionisti abbiamo momenti difficili,” ha dichiarato. Condividendo una parte della sua vita privata, ha raccontato come la sua infanzia in una grande famiglia lo abbia preparato a affrontare le sfide della solitudine. “I primi mesi tornavo a casa da solo e passavo ore senza parlare con nessuno. Era tutto difficile a livello mentale,” ha confessato. In quei momenti, i videogiochi sono stati un’ancora di salvezza, permettendogli di connettersi con i suoi fratelli virtualmente.

La mentalità competitiva

Kalulu ha anche parlato del suo approccio alla competizione, affermando: “Odio la sconfitta! Se mi batti, con te non sarò lo stesso”. Questa mentalità competitiva lo spinge a migliorarsi continuamente, sottolineando che “alla fine della giornata bisogna però avere più piccole vittorie che sconfitte”.

Sguardo al futuro

Guardando al futuro, Kalulu ha grandi sogni e obiettivi. “Nella vita potevo fare tante cose, ma mi sono reso conto che l’unica passione che mi fa svegliare con il sorriso è quella per il calcio”. La sua dedizione al gioco è evidente e i suoi sogni spaziano dal voler vincere tutto a giocare con i suoi fratelli e diventare il giocatore più forte. Tuttavia, non dimentica l’importanza di esplorare altre opportunità: “Ho tanta voglia di fare altro là fuori”.

Con queste parole, Kalulu si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera con la Juventus, consapevole delle sfide che lo attendono e determinato a lasciare un segno nel mondo del calcio. La sua storia è un esempio di come passione, dedizione e resilienza possano portare a grandi traguardi, anche in un ambiente competitivo come quello del calcio professionistico.