La Juventus è sempre più in difficoltà di risultati e prestazioni. Arrivano anche accuse forti: col Bologna oggi rischia di essere già un bivio
Altro che svolta auspicata e gioco spettacolare. Quello che molti tifosi e addetti ai lavori della Juve si aspettavano con il passaggio da Max Allegri a Thiago Motta la scorsa estate, non è fin qui avvenuto. Anzi. Se prima ci si “lamentava” degli 1-0 di “corto muso” privi di gioco, ora la situazione di quest’ultimo non è cambiata con l’aggravante che anziché vincere si è passati a pareggiare le partite. Insomma la situazione è ben che peggiorata rispetto un anno fa, nonostante un organico più ricco e qualitativo.
A parziale discolpa dell’attuale allenatore bianconero c’è sicuramente l’alibi degli infortuni che stanno falcidiando la rosa piemontese. Solo con il Lecce se ne contavano ben nove. Tanta sfortuna, nessuna in serie A ha questo numero di KO. Ci sarebbe da porsi delle domande sulla preparazione svolta ma adesso conta più di tutto una sola cosa: tornare a vincere.
Dopo la sosta di novembre non sono ancora arrivati i tre punti, solo tre pareggi in altrettante partite con Milan, Aston Villa e Lecce. E tra gol subiti all’ultimo secondo o partite senza fare un tiro in porta, i tifosi sono tutt’altro che contenti. “La peggiore Juve della storia” ha addirittura asserito il giornalista Romeo Agresti nel commentare l’undici che aveva chiuso la gara contro i pugliesi domenica scorsa.
Tutto passa insomma dalla gara odierna, alle 18, contro i felsinei guidati da Italiano. Ironia della sorte Thiago Motta si gioca una buona fetta della propria stagione proprio contro la sua ex squadra. Ma con il Napoli e le altre in vetta che scappano non sono più ammessi passi falsi se l’intenzione è quella di lottare per la vetta della classifica come auspicato da tutti in estate. È vero, la Juve è ancora imbattuta in campionato, tra l’altro è l’unica, ma i troppi pareggi l’hanno fin qui frenata.
Oggi Thiago Motta e i suoi uomini sono già davanti ad un bivio e non può essere fallito l’appuntamento con la squadra che ha consacrato l’italo-brasiliano. Anche perché con il recupero di alcuni uomini chiave, come ad esempio Vlahovic, l’emergenza sta per finire e anche gli alibi sono finiti. Nella speranza che non ci siano nuovi infortuni, ovviamente, a perseguitare la rosa dei piemontesi.
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