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Juric elogia la tattica contro l’Inter e sottolinea le difficoltà di Kone, elogiando Dybala

La recente sconfitta della Roma contro l’Inter ha segnato un momento significativo per il tecnico Ivan Juric, che ha vissuto la sua prima battuta d’arresto in campionato alla guida della squadra giallorossa. Un risultato che ha lasciato l’amaro in bocca, soprattutto considerando che la prestazione della Roma è stata, per lunghi tratti, all’altezza dei campioni d’Italia. Juric ha sottolineato l’importanza di una gara perfetta contro una squadra del calibro dell’Inter, asserendo che la partita è stata compromessa da un episodio sfortunato e da errori tecnici evitabili.

La prestazione della Roma contro l’Inter

Nel post-partita, Juric ha messo in evidenza come la Roma sia riuscita a limitare l’Inter su molti aspetti, dimostrando una solidità e una serietà che mancavano da tempo nelle sfide contro i nerazzurri. Tuttavia, il tecnico croato ha riconosciuto che c’è ancora molto da migliorare, specialmente nella fase offensiva, dove la precisione nei momenti cruciali è stata carente. “Abbiamo iniziato timorosi nel primo quarto d’ora, poi abbiamo fatto molto bene fino al gol che è stato un incidente pazzesco che non ci voleva”, ha dichiarato Juric, riflettendo sul bisogno di maggiore qualità negli ultimi metri del campo.

Il ruolo chiave di Dybala e Kone

Un elemento di riflessione per Juric è stato anche il rendimento di alcuni giocatori chiave. Paulo Dybala, ad esempio, è stato elogiato per il suo contributo tattico, spesso arretrando per supportare la difesa e aiutare nei momenti di pressione. Tuttavia, Juric ha evidenziato la necessità di avvicinare l’argentino alla porta avversaria per sfruttare appieno il suo potenziale offensivo. “Dybala è un esempio di come dobbiamo giocare, ma devo trovare il modo di avvicinarlo maggiormente alla porta per sbloccarlo”, ha affermato il tecnico, sottolineando l’importanza di un equilibrio tattico che permetta a Dybala di esprimersi al meglio.

Un altro nome citato da Juric è stato quello di Kone, un giovane talento che sta ancora cercando di adattarsi ai ritmi e alle esigenze del calcio italiano. “Alcuni nuovi come Kone fanno fatica a entrare nei meccanismi. Bisogna scambiarsi rapidamente di posizione, ci vuole un’applicazione di squadra e questo arriva con la conoscenza del campionato e del nostro modo di giocare”, ha spiegato Juric, riconoscendo le difficoltà che i nuovi arrivati possono incontrare in un contesto competitivo come la Serie A.

La sfida dell’ambiente allo stadio Olimpico

Oltre alle questioni tecniche, Juric ha dovuto affrontare anche la delicata situazione ambientale all’interno dello stadio Olimpico, con una curva Sud in aperta contestazione e un’atmosfera carica di tensione. Nei primi 15 minuti della partita, l’assenza della curva si è fatta sentire, e i fischi sono stati rivolti in particolare a giocatori come Zalewski e Cristante. Nonostante ciò, Juric ha espresso fiducia nel fatto che i risultati positivi possano ricompattare l’ambiente e riportare serenità tra i tifosi.

“L’unico modo per ricompattare l’ambiente sono i risultati, mi dispiace per questa sconfitta. Stasera il pubblico mi sembrava contento per tante cose viste in campo. Il resto sono chiacchiere. L’applicazione e l’impegno dei giocatori è impressionante, continuando così faremo i risultati e cambieremo la situazione”, ha sottolineato il tecnico, mostrando ottimismo e determinazione nel proseguire il lavoro intrapreso.

Prospettive future per la Roma

Juric ha inoltre ribadito che, nonostante le difficoltà, la Roma ha mostrato segni di miglioramento rispetto al passato. La sua fiducia nel progetto è evidente, e il tecnico croato sembra convinto che, con il giusto impegno e la corretta applicazione tattica, i risultati non tarderanno ad arrivare. “Rispetto al passato mi pare che la Roma sia migliorata sotto tanti aspetti. So che non abbiamo tanto tempo, ma resto fiducioso. Il conto alla fine torna sempre”, ha concluso Juric, lasciando intravedere una visione a lungo termine per il futuro della squadra capitolina.

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