La panchina di Ivan Juric è sempre più sotto pressione mentre la classifica della sua squadra reclama un’altra vittoria per allontanare il freddo della zona bassa. Domani, la Roma di Juric affronterà il Verona al Bentegodi, una partita che per il tecnico croato ha un sapore speciale, essendo un ex dell’Hellas. Juric sa bene quanto sia importante mantenere la continuità, un concetto che ha sottolineato durante la conferenza stampa. “Dobbiamo affrontare ogni partita con la giusta mentalità, una alla volta. Se non otteniamo un buon risultato a Verona, tutto il lavoro fatto finora sarà stato vano. Mi aspetto la stessa mentalità e organizzazione che abbiamo mostrato contro il Torino, ma con la capacità di vincere anche le partite più equilibrate”, ha affermato.
L’incontro con l’Hellas nasconde diverse insidie, e Juric ne è consapevole. “Il Verona ha raccolto meno di quanto meritasse. Hanno giocatori veloci e tecnici, ma alternano prestazioni eccellenti a meno buone. Nonostante i risultati negativi recenti, a Lecce hanno giocato bene. Saranno motivati e desiderosi di riscatto, rendendo la partita difficilissima per noi”, ha spiegato Juric, evidenziando la pericolosità degli avversari.
Un elemento chiave per la partita sarà la disponibilità di Dovbyk, che sta cercando di recuperare da un attacco influenzale che lo ha tenuto fuori contro il Torino. “Dovrebbe allenarsi oggi. Non ha fatto nulla dopo la partita con il Torino, quindi vedremo come sta. La scelta tra Cristante o Pellegrini dipenderà da chi ha recuperato meglio. Sono decisioni tecniche, non dettate da altre ragioni”, ha chiarito Juric.
Giovani talenti in campo
Un altro aspetto interessante della strategia di Juric è l’impiego di giovani talenti. Nella partita contro il Torino, ben sette giocatori sotto i 25 anni sono stati schierati in campo, un chiaro segnale anche per i giocatori più esperti. Juric ha spiegato: “Abbiamo molti giovani con margini di crescita importanti. Si può ottenere buoni risultati anche con i giovani. Valuteremo gli allenamenti e le prestazioni, non l’età. I giovani hanno più probabilità di crescere, mentre i veterani sono una garanzia e bisogna farli rendere al massimo”.
L’importanza di Paulo Dybala
In attacco, l’attenzione è tutta su Paulo Dybala, un giocatore che Juric considera fondamentale. “Paulo ha capito l’importanza della partita e l’essenza del giocare bene a calcio. Il resto non conta. La partita si vince allenandosi bene, questo è un concetto chiave. Dybala ha giocato come falso nove, ma anche in altre gare ha una libertà maggiore rispetto agli altri, perché ha un eccellente senso dello spazio. Ogni volta che gioca, gli diamo più libertà rispetto agli altri”, ha rivelato Juric, sottolineando la fiducia che ripone nel campione argentino.
Opportunità per Matias Soulé
Per altri giocatori, come Matias Soulé, è il momento di dimostrare il loro valore. Juric ha dichiarato: “Soulé ha giocato tantissimo prima di ammalarsi, non vedo problemi per lui. Abbiamo ottimi giocatori in quella posizione e dobbiamo scegliere di partita in partita. Baldanzi sta facendo benissimo, Dybala bene, e Soulé può crescere e deve farlo. Ci vuole pazienza con i giovani, anche se vogliamo tutto e subito. Bisogna lavorare tantissimo con loro, ma sono sereno”.
Focus su altri giocatori chiave
Infine, Juric ha parlato di altri singoli giocatori, come Zalewski, che ha fatto bene a destra contro la Dinamo. “Aveva solo crampi, vedremo come starà, ma può giocare anche sull’altra fascia. Dahl è interessante: lo vedo come Angelino, da quinto perde un po’, meglio da braccetto di difesa. Hanno meno uno contro uno rispetto a El Shaarawy e Zalewski, ma hanno un buon piede. Si allena con grande fame. È partito un po’ indietro rispetto agli altri, ma mi sta piacendo per la mentalità che ha”, ha concluso il tecnico, dimostrando di avere fiducia nel suo gruppo e nella capacità di affrontare le sfide future.
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