Jannik Sinner, svelato il suo più grande punto debole: alcuni non ci avevano mai fatto caso, la rivelazione lascia di stucco gli italiani.
Jannik Sinner si sta godendo le meritate vacanze già da diversi giorni, ossia dopo l’uscita di scena da Wimbeldon. Il numero 1 del ranking ATP sta recuperando le energie fisiche e mentali dopo il lieve malore avuto nella gara contro Medvedev, frenato da un virus che l’ha debilitato e l’ha reso vulnerabile alla strategia e agli attacchi del russo. Tuttavia, ciò non ha intaccato lo status e il morale del tennista, che insieme alla sua nuova fidanzata ne ha approfittato per andare in Sardegna e godere di qualche giorno di risposo.
Una volta ricaricate le pile, Sinner si recherà a Montecarlo per prepararsi alle Olimpiadi di Parigi, prossimo grande step dove metterà in mostra tutte le sue qualità nel grande torneo messo nel mirino da tempo; difatti, per lui è una grandissima occasione per confermare le aspettative e le qualità ormai riconosciute in tutto il mondo.
Jannik Sinner, svelato il suo punto debole
Come riporta ‘Il Corriere dello Sport’, proprio in riferimento a questo, il grande ex tennista Boris Becker ha parlato dell’attuale numero 1 al mondo, cercando di capire quale potesse essere il punto debole dell’altoatesino. Inoltre, ha confrontato Sinner con il 21enne spagnolo Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Wimbledon e altro grande astro nascente del tennis mondiale.
Jannik Sinner, la rivelazione di Becker
Becker, che è stato anche lui numero uno del mondo nel 1991, riferisce che Sinner ha grandissime qualità ed è cresciuto tanto in questi ultimi anni, meritando di esser diventato il numero uno al mondo grazie anche ai successi ottenuti. D’altronde, vincere un grande Slam – e non solo – non è roba per tutti; tuttavia, il tedesco reputa che il suo punto debole sia quello della gestione del quinto set. Stando al suo pensiero, l’avversario di turno sembra capire che, portando avanti la contesa il più a lungo possibile contro Sinner, possa avere dei margini e delle certezze in più per cercare la vittoria nell’ultimo set. Con Alcaraz, invece, è esattamente l’opposto, perché lo spagnolo sembra dare il meglio di sé all’ultimo atto.
