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Italia sconfitta all’Olimpico: la Francia trionfa con un punteggio schiacciante di 73-24

Una serata da dimenticare per l’Italrugby, che nella terza partita del Torneo Sei Nazioni 2024 ha subito una pesante sconfitta contro la Francia, con il punteggio di 73-24. Allo stadio Olimpico di Roma, i tifosi azzurri hanno assistito a una prestazione altalenante della propria squadra, che ha cercato di resistere agli attacchi incessanti dei transalpini, ma ha ceduto sotto la pressione avversaria.

Inizio promettente, ma la Francia prende il sopravvento

Il match ha preso avvio con un certo ottimismo da parte degli azzurri, che hanno iniziato con un buon ritmo, mostrando determinazione e voglia di lottare. Tuttavia, la Francia, guidata dal tecnico Fabien Galthié, si è dimostrata fin da subito una squadra di altissimo livello, capace di sfruttare ogni occasione per segnare. Dopo una prima fase di equilibrio, in cui l’Italia ha tentato di rispondere colpo su colpo, la squadra francese ha iniziato a prendere il sopravvento, imponendo il proprio gioco.

Le prime fasi del match hanno visto entrambe le squadre alternarsi nel possesso della palla, ma è stata la Francia a sbloccare il punteggio con una meta di Charles Ollivon, che ha aperto le danze al 12° minuto. Gli azzurri, però, non si sono lasciati scoraggiare e, grazie a un buon gioco di squadra, sono riusciti a mantenere il punteggio relativamente vicino. Dopo un’ottima azione, il giovane Menoncello ha portato a termine una meta, riaccendendo le speranze del pubblico romano.

La reazione dell’Italrugby e la superiorità francese

Purtroppo, la reazione dell’Italrugby è stata breve, poiché i Bleus hanno reagito immediatamente, continuando a macinare punti con una serie di giocate straordinarie. Con un gioco veloce e incisivo, la Francia ha messo a segno altre mete, approfittando di errori difensivi da parte degli azzurri. Una delle chiavi del match è stata la capacità della Francia di sfruttare gli spazi e di attaccare con intensità, mettendo in difficoltà la difesa italiana, che ha faticato a mantenere la posizione.

Nel corso della partita, i transalpini hanno mostrato un gioco di squadra impeccabile, con passaggi precisi e un’ottima coordinazione tra i reparti. La stella del match è stata sicuramente Antoine Dupont, il mediano di mischia che ha orchestrato le azioni offensive con grande abilità, contribuendo attivamente alla conquista di ben undici mete, di cui sei nella ripresa. Dupont, considerato uno dei migliori giocatori al mondo, ha fatto la differenza sul campo, dimostrando di avere un’intelligenza di gioco superiore e una visione che ha messo in difficoltà la difesa italiana.

Prospettive future per l’Italrugby

L’Italrugby, da parte sua, ha cercato di reagire e di non farsi sopraffare completamente. Oltre alla meta di Menoncello, anche Brex e Paolo Garbisi sono riusciti a trovare la via del punteggio, ma questi sforzi sono stati insufficienti per contrastare il dominio francese. La squadra guidata da Gonzalo Quesada ha mostrato segni di miglioramento rispetto alle partite precedenti, ma la distanza in termini di esperienza e qualità del gioco con la nazionale francese è ancora evidente.

Il pubblico, sebbene deluso per il risultato finale, ha continuato a sostenere l’Italrugby, applaudendo ogni azione positiva e incoraggiando i giocatori anche nei momenti di difficoltà. La passione dei tifosi italiani per il rugby è innegabile e, nonostante il punteggio pesante, c’è la consapevolezza che il cammino verso la crescita della squadra è ancora lungo.

L’Italia tornerà in campo domenica 9 marzo, quando affronterà l’Inghilterra a Twickenham, un altro test impegnativo che metterà alla prova la resilienza e la determinazione degli azzurri. Questa sfida rappresenterà un’opportunità per l’Italia di mettere in pratica quanto appreso in questo incontro e di cercare di conquistare punti importanti in un torneo altamente competitivo.

L’analisi post-partita evidenzia la necessità di un’ulteriore crescita del rugby italiano, che, sebbene abbia mostrato segni di miglioramento in alcune fasi del gioco, deve affrontare la dura realtà di essere ancora distante dalle squadre di vertice come la Francia. Il Sei Nazioni è un palcoscenico di grande prestigio e l’Italia è determinata a dimostrare il proprio valore, continuando a lavorare duro per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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