L’idea che uno sportivo di 23 anni possa pensare al ritiro può sembrare impossibile, invece è quello che è accaduto. Poi tutto è cambiato.
La carriera di uno sportivo non può essere certamente infinita, anche se c’è chi preferisce continuare l’attività il più a lungo possibile, arrivando al ritiro quando ci si rende conto di non essere più ad alti livelli, altri invece preferiscono lasciare un bel ricordo di sé e arrivano a lasciare quando avrebbero ancora la possibilità di essere competitivi.
In entrambi i casi al di là delle condizioni fisiche, che non possono che essere determinanti, è altrettanto importante essere motivati, così da saper dare il meglio di sé a ogni sfida che si deve affrontare. A volte però anche questa componente può venire meno e può portare a condizionare le scelte fatte. Non può fare sensazione se ad avere questo pensiero è un giovane di soli 23 anni.
Gareggiare ad alti livelli, indipendentemente dallo sport che si sceglie, non è facile. È necessario mantenere sempre la concentrazione e non mollare nemmeno di fronte a situazioni difficili che possono verificarsi, come può accadere ad esempio quando si è tormentati dagli infortuni. A volte però anche i più forti a livello caratteriale possono essere tentati di dire basta, anche se di solito questo avviene solo ad una certa età.
Nonostante questo, le eccezioni non mancano, anche se non possono che suscitare scalpore. Questo è quello che è accaduto tempo fa a un giovane di soli 23 anni, che era arrivato addirittura a pensare al ritiro. Si tratta di Tommaso Marini, classe 2000 e atleta delle Fiamme Oro, reduce pochi mesi fa dalla conquista dell’oro mondiale nel fioretto. Solo pochi anni fa il ragazzo ha vissuto una fase difficile, coincisa con la mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo e con il periodo post Covid, che l’aveva costretto a dover fare diverse rinunce: in quella fase tra le ipotesi che aveva preso in considerazione c’era proprio quella di smettere.
“Ero arrivato a pensare che se stavo male lo sport non facesse per me – ha detto in un’intervista a Sportface.it -. Evidentemente non ero tutto questo talento. L’ultimatum era la tappa di Belgrado del 17 aprile 2022, giorno del mio compleanno e di Pasqua. Papà mi ha accompagnato per passare qualche giorno in più assieme: lì ho vinto la gara e da allora ho cambiato il mio approccio”.
Avere ottenuto una vittoria importante ai Mondiali è inevitabilmente servito a dare sicurezza a Tommaso Marini, determinante per chi vuole competere ad alti livelli. Un ruolo importante lo ha svolto la sua famiglia di origine, come accade spesso per molti colleghi. “Anche per me come per Sinner i miei genitori sono stati fondamentali. Quando ho detto loro come mi sentivo mi hanno dato carta bianca, questo per me è stato importante”.
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