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Italia pronta a sfidare la Scozia: ecco il XV per l’esordio nel Sei Nazioni

Il rugby italiano si appresta a vivere un momento di grande emozione con l’imminente esordio nel Guinness Sei Nazioni 2025. Il ct della nazionale, Gonzalo Quesada, ha ufficializzato la formazione che scenderà in campo sabato 1 febbraio allo Scottish Gas Murrayfield Stadium di Edimburgo, per affrontare la Scozia alle ore 14.15 locali (15.15 italiane). Questo incontro rappresenta non solo il primo passo in un torneo prestigioso, ma anche un’opportunità per l’Italia di confermare i progressi fatti negli anni recenti.

La formazione dell’italia

La formazione annunciata da Quesada mantiene un certo grado di continuità rispetto all’anno precedente, con un triangolo allargato che offre stabilità e talento. A dirigere le operazioni in campo ci sarà Tommaso Allan, il giocatore azzurro con il maggior numero di caps attivi e il miglior marcatore italiano nella storia del Sei Nazioni. Allan sarà schierato come estremo, supportato dalle ali Ange Capuozzo e Monty Ioane. Quest’ultimo, attualmente in forza allo Stade Toulousain, ha già dimostrato il suo valore, avendo segnato due mete contro la Scozia nel Sei Nazioni 2022.

In posizione di centro, il ct ha confermato la coppia Brex e Menoncello. Brex, che ha già collezionato una meta e il titolo di Guinness Player of the Match nella sfida dello scorso anno contro la Scozia, e Menoncello, riconosciuto come miglior giocatore del torneo 2024, sono chiamati a guidare l’attacco azzurro. La mediana sarà invece nelle mani di Paolo Garbisi e Martin Page-Relo, due giocatori in grado di garantire dinamismo e visione di gioco.

La terza linea e la mischia

La terza linea sarà composta dai medesimi atleti scesi in campo due anni fa, con Lorenzo Cannone nel ruolo di numero 8, capitan Lamaro e il flanker Sebastian Negri. Questa scelta riflette la volontà di Quesada di fare affidamento su un gruppo che ha già dimostrato di avere sintonia e affiatamento. In seconda linea, insieme a Federico Ruzza, ci sarà Dino Lamb, che farà il suo esordio nel torneo, segno della fiducia che Quesada ripone nei giovani talenti.

La prima linea sarà affidata a Fischetti, Nicotera e Ferrari, i quali dovranno garantire solidità e potenza nella mischia. In panchina, l’esordiente Rizzoli attende con ansia di collezionare il suo primo cap, mentre Lucchesi, Riccioni, Niccolò Cannone, Zuliani, Vincent, Alessandro Garbisi e Simone Gesi saranno pronti a subentrare e a dare il loro contributo a partita in corso. È interessante notare che Gesi ha già avuto modo di esordire proprio contro la Scozia a Murrayfield due anni fa, un’esperienza che potrebbe rivelarsi preziosa per il suo approccio alla partita.

La sfida con la Scozia

L’arbitro dell’incontro sarà l’inglese Karl Dickson, che avrà il compito di gestire il match e garantire il rispetto delle regole. Sarà la quarantesima sfida tra Italia e Scozia, con un bilancio che vede gli Highlanders nettamente in vantaggio con ventotto vittorie contro le nove azzurre. Tuttavia, l’ultimo incontro tra le due squadre ha visto l’Italia trionfare, con Michele Lamaro che ha sollevato la Cuttitta Cup, trofeo in palio anche per questa edizione.

Il Sei Nazioni è il torneo di rugby più antico del mondo e rappresenta una vetrina di prestigio per le nazionali partecipanti. Per l’Italia, ogni partita è un’opportunità per dimostrare il proprio valore e il progresso compiuto negli ultimi anni. Con una squadra giovane e talentuosa, Quesada spera di sorprendere gli avversari e di conquistare nuovi traguardi in questa storica competizione.

La sfida con la Scozia non è solo un incontro sportivo, ma un’importante occasione per rafforzare l’identità e il senso di appartenenza di una nazione che ha fatto del rugby una parte fondamentale della propria cultura sportiva. Gli azzurri sono pronti a scendere in campo e a dare tutto per onorare la maglia, con la speranza di regalare emozioni e soddisfazioni ai tifosi e agli appassionati di rugby.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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