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Italia preoccupata dopo il flop a Parigi Bercy: la situazione della Coppa Davis

La scena del tennis italiano a Parigi Bercy ha sorpreso molti appassionati e addetti ai lavori, segnando un momento di riflessione profonda per il movimento azzurro in vista delle finali di Coppa Davis a Malaga. Il primo turno del prestigioso Masters 1000 ha visto l’eliminazione di tutti gli italiani in gara, un risultato che suona come un campanello d’allarme in vista degli impegni futuri. Il virus intestinale che ha costretto Jannik Sinner al ritiro ha aggravato una situazione già precaria, con il capitano della squadra azzurra, Filippo Volandri, costretto a considerare attentamente le convocazioni per le finali di Davis, tenendo conto delle condizioni fisiche non ottimali di molti dei suoi giocatori.

Jannik Sinner, il leader indiscusso del tennis italiano, si è trovato costretto a rinunciare alla competizione a causa di un malessere che lo aveva debilitato già da giorni. La decisione di ritirarsi è stata saggia, considerando la sua posizione di numero uno al mondo e l’importanza di essere al massimo della forma in vista delle ATP Finals di Torino e della Coppa Davis. L’obiettivo di Sinner è chiaro: vendicare la sconfitta in finale contro Djokovic dello scorso anno e difendere il titolo di Coppa Davis conquistato dopo una lunga attesa di 47 anni. Tuttavia, il suo ritiro ha lasciato un vuoto che gli altri singolaristi italiani non sono riusciti a colmare a Parigi.

Lorenzo Musetti e le sue sfide

Lorenzo Musetti, che aveva mostrato segnali di ripresa a Vienna battendo Zverev, si è fermato nuovamente ai piedi del successo. Dopo aver perso in semifinale a Vienna contro Draper, il giovane azzurro non è riuscito a riscattarsi a Parigi, uscendo al primo turno contro Struff. Le difficoltà nel servizio sono state evidenti, e questo aspetto del suo gioco necessita di miglioramenti urgenti in vista delle sfide di Malaga.

Matteo Berrettini tra alti e bassi

Matteo Berrettini, un altro dei pilastri del tennis italiano, ha lasciato Parigi con qualche rimpianto. La sua sconfitta contro Popyrin ha mostrato alcune debolezze, specialmente nella gestione delle palle break e del vantaggio. Berrettini deve lavorare sul suo servizio, un’arma che in passato gli ha permesso di imporsi nei momenti cruciali. Inoltre, la questione del nuovo allenatore rimane aperta, dopo la separazione da Francisco Roig. Questo aspetto potrebbe influire sulla preparazione di Berrettini per le finali di Davis, dove la concorrenza sarà agguerrita.

Le incertezze di Flavio Cobolli

Flavio Cobolli, che aveva mostrato una crescita impressionante nel ranking, è stato frenato da un infortunio alla spalla, lo stesso che lo ha costretto al ritiro a Vienna. La sua presenza a Malaga è in dubbio e sarà cruciale per Volandri valutare la sua forma fisica prima delle convocazioni. Cobolli, che ha raggiunto la finale a Washington battendo avversari di rilievo, è in lizza con Berrettini per il posto di terzo singolarista, e la sua assenza potrebbe complicare ulteriormente le scelte del capitano.

Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego: promesse in cerca di conferme

Matteo Arnaldi, una delle promesse del tennis italiano, ha vissuto un mese difficile, con sconfitte premature in diversi tornei. Dopo aver brillato nella vittoria della Davis lo scorso anno, Arnaldi sembra aver perso slancio, e la sua recente performance a Parigi non ha fatto eccezione. Anche Lorenzo Sonego, che aveva iniziato bene la stagione con un successo a Winston-Salem, ha incontrato difficoltà simili, accumulando una serie di eliminazioni al primo turno.

Luciano Darderi e le sfide future

Infine, Luciano Darderi ha anch’egli vissuto un autunno incerto, con una sola vittoria nelle ultime dieci partite, sebbene significativa, avendo segnato la fine della carriera di Thiem a Vienna. Questo quadro complessivo delinea una situazione complessa per il tennis italiano, che si avvicina alla Coppa Davis con molte incertezze. Le prossime settimane saranno cruciali per il capitano Volandri e per i giocatori azzurri, chiamati a ritrovare forma e fiducia per affrontare al meglio le sfide che li attendono a Malaga.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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