La scorsa domenica, molti tifosi italiani speravano in una giornata di gloria, non solo a livello individuale ma anche come squadra. Dopo il trionfo di Jannik Sinner alle ATP Finals, le aspettative erano alte per la Nazionale di calcio allenata da Luciano Spalletti. Tuttavia, la realtà ha riservato una delusione: una sconfitta a San Siro contro la Francia, che ha conquistato non solo la partita ma anche il primo posto nel girone. Nonostante questo passo falso, l’Italia si è comunque qualificata per il prossimo torneo, chiudendo al secondo posto in un girone che comprendeva anche il Belgio, ma solo per differenza reti.
Questa sconfitta potrebbe sembrare un duro colpo, soprattutto dopo una serie di prestazioni positive che avevano alimentato le speranze di un ritorno ai vertici del calcio internazionale. Tuttavia, è fondamentale non dimenticare da dove siamo ripartiti. Gli strascichi dell’uscita anticipata dall’Europeo sono ancora freschi nella memoria, e il lavoro di ricostruzione svolto dallo staff tecnico e dai giocatori in questi pochi mesi è stato notevole. Questo processo di rinascita ha messo in evidenza anche alcune lacune, come la fragilità difensiva su palla inattiva: negli ultimi sei gol subiti, tutti sono arrivati da situazioni statiche.
La Nazionale deve essere in grado di esprimere il suo massimo potenziale, e la sconfitta contro la Francia ci ricorda che la strada è ancora lunga. Ci sono avversari di grande calibro come Francia, Inghilterra, Spagna, Germania e Portogallo, e il prossimo incontro contro una di queste squadre nei quarti di finale di Nations League, previsto per marzo, sarà un banco di prova fondamentale. Ieri, contro la Francia, l’Italia ha faticato a trovare il ritmo giusto, soffrendo in mezzo al campo contro avversari più forti e veloci. La mancanza di fluidità e rapidità di esecuzione ha impedito alla Nazionale di creare reali pericoli, e la squadra avversaria ha potuto chiudersi con facilità, mantenendo il controllo della partita.
Luciano Spalletti, dopo l’Europeo, ha intrapreso un percorso di rinnovamento, modificando il modulo e il gruppo di giocatori convocati. È normale che in una fase di transizione ci siano momenti di difficoltà, ma è altrettanto importante mantenere l’entusiasmo e la fiducia. La Nazionale è composta da molti giovani talenti e la speranza è che, lungo il cammino verso i Mondiali, si possa trovare un giocatore capace di fare la differenza, in grado di regalare imprevedibilità e creatività nel gioco.
Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un’evoluzione positiva: il gioco, l’identità e la determinazione della squadra sono tornati a farsi vedere. La difesa si è dimostrata solida, con un portiere del calibro di Gianluigi Donnarumma, ma anche con esperienze consolidate come Acerbi e Di Lorenzo, e nuove promesse come Buongiorno, mentre aspettiamo il rientro di Scalvini. Sugli esterni, giocatori come Dimarco e Cambiaso hanno dimostrato di avere piedi buoni e grande gamba.
A centrocampo, il recupero ad alti livelli di Sandro Tonali, unito a Nicolò Barella e Davide Frattesi, ha creato un mix di qualità e capacità di inserimento, rendendo il reparto uno dei più apprezzati in Europa. Non si può dimenticare anche Lorenzo Pellegrini, che sta attraversando un periodo difficile con la Roma, ma che può ancora rivelarsi un elemento chiave. La ricerca del regista giusto continua, con Locatelli e Ricci che si alternano nel ruolo.
In attacco, il campionato di Serie A sta regalando due capocannonieri in forma smagliante: Retegui, che si sta affermando all’Atalanta, e Moise Kean, rinato a Firenze. Anche il recupero di Gianluca Scamacca è atteso con grande interesse. Spalletti ha mostrato stima per Maldini junior e spera di rivedere Zaniolo in forma, due giocatori che possono portare freschezza e creatività al gioco dell’Italia.
Sappiamo che non abbiamo un fuoriclasse assoluto, un attaccante da Pallone d’Oro capace di decidere le partite da solo. Tuttavia, con un gioco di squadra convincente, possiamo colmare questa lacuna. L’importante è che la squadra sia sempre al massimo della condizione fisica e mentale, perché abbiamo già visto che cosa può succedere quando non ci si presenta al top.
Nonostante la sconfitta, dobbiamo continuare a credere nel progetto di Spalletti e nel potenziale della Nazionale. La strada intrapresa è quella giusta, e il nostro vero fuoriclasse deve essere il gioco stesso. Con il lavoro e l’impegno, i risultati arriveranno.
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