Dopo quattro sconfitte nei quattro tornei ATP disputati fino all’invito a Doha, in Qatar, Richard Gasquet ha finalmente aggiornato il suo record di vittorie. La prima di questo 2024, ottenuta nella partita del primo turno del Qatar Open contro il kazako Alexander Shevchenko (doppio 6-4 in 89 minuti) ha un valore storico. Al netto di una carta d’identità che inizia a farsi sentire, ha ottenuto almeno una vittoria in 23 stagioni (2002-2024). Solo Roger Federer, che ci è riuscito per 24 anni consecutivi, è riuscito a fare di meglio.
Un record rincorso e anche discretamente atteso, dunque, quello del tennista che, numeri e sorteggio alla mano, finora quest’anno non aveva avuto fortuna. Ha perso al primo turno dell’Auckland 250 contro il suo connazionale Arthur Fils. All’Australian Open ha dovuto affrontare inizialmente il numero due del mondo, Carlos Alcaraz, e ha perso difendendosi in tre set. A Montpellier, Pablo Llamas lo ha immediatamente cancellato dal tabellone all’esordio. Stessa sorte, ma contro un avversario diverso, Roberto Bautista, nel torneo di Marsiglia. Prima di recarsi a Doha, Richard aveva raggiunto la finale del Manama Challenger, persa contro il kazako Mikhail Kukushkin. Il destino però gli ha restituito quanto tolto: la prima vittoria dell’anno è arrivata contro un altro kazako, Shevchenko. Il record della carriera di Gasquet è ora un notevole 603-394 considerando che la sfida con il russo Rublev, valida per gli ottavi di finale del torneo qatarino, si è chiusa con una sconfitta per 6-3 6-4. Nell’elenco storico di quella statistica di campagne con almeno una vittoria, dietro Federer, Nadal e Gasquet ci sono Novak Djokovic, Gael Monfils, Fernando Verdasco e Feliciano López, tutti fermi a quota 21.
Il 37enne francese ha eguagliato il record di longevità del suo collega generazionale Rafael Nadal che tuttavia rimane assolutamente imbattibile a livello di confronto: 0 vittorie in 18 incontri contro il maiorchino e oggettivamente pochissime possibilità di riequilibrare le statistiche. Solo Roger Federer, che ci è riuscito per 24 anni consecutivi, è riuscito a migliorarsi. Una bella soddisfazione per l’ultimo profeta del rovescio a una mano. Scivolato a #120 nel ranking, il tennista sa bene che risollevarsi in classifica sarà davvero complicato in un tennis che pretende un gioco e uno stile diverso dal suo. L’eterno ragazzo però non si arrende. L’obiettivo è tornare il prima possibile nei primi 100 in modo da poter disputare la maggior parte dei tornei, per vedere l’effetto che fa: “Non sono più un ragazzino e il livello è molto migliorato ma prima di lasciare spero di tornare a vedere giocatori in grado di tornare a utilizzare il rovescio a una sola mano. Un colpo tecnico, che porta varietà a un gioco sempre più fisico e piatto. Ci manca, come manca anche Federer”.
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