L’Inter di Simone Inzaghi si trova in un momento di riflessione profonda, quasi esistenziale, dopo il rocambolesco 4-4 contro la Juventus a San Siro. Una partita che ha messo in luce le due anime della squadra nerazzurra: da un lato la capacità di creare occasioni e mettere in difficoltà una delle difese più solide del campionato, dall’altro, un’incapacità cronica di gestire i momenti cruciali del match, che ha portato a una rimonta subita negli ultimi minuti.
Simone Inzaghi e il suo staff hanno passato la mattinata successiva all’incontro ad analizzare con attenzione quanto accaduto sul campo. La decisione di posticipare il colloquio con la squadra al giorno seguente, alla vigilia della trasferta di Empoli, è indicativa dell’intenzione di affrontare la situazione con la giusta lucidità e determinazione. Nonostante l’analisi abbia evidenziato alcuni aspetti positivi, come la mole di occasioni create, l’allenatore è ben consapevole che vi sono aree critiche su cui lavorare intensamente.
Uno dei problemi principali emersi riguarda l’eccessiva fiducia della squadra, che a volte sfocia in presunzione. Inzaghi ricorda costantemente ai suoi giocatori che la stagione passata è ormai un capitolo chiuso e che ogni partita deve essere affrontata con umiltà e concentrazione. Questo atteggiamento ottimistico si traduce spesso in una fase difensiva poco lucida, che ha portato l’Inter a subire ben 13 gol, di cui sei negli ultimi dieci minuti di partita. Un dato che non può essere ignorato e che chiama in causa la concentrazione e l’attenzione dei giocatori nei momenti decisivi.
Gli errori individuali sono un’altra spina nel fianco per Inzaghi. Piccole disattenzioni e mancanza di malizia, come nel caso dei falli tattici che non vengono commessi con sufficiente regolarità, compromettono il lavoro di tutta la squadra. Sommer stesso ha sottolineato la necessità di migliorare nelle marcature preventive, un aspetto che non dipende dalla conoscenza del gioco, ma piuttosto dall’attenzione.
Un’altra questione spinosa riguarda la gestione dei cartellini gialli. La sostituzione dei giocatori ammoniti è una pratica che Inzaghi adotta spesso per evitare il rischio di un’espulsione, ma che talvolta può risultare controproducente. Nel caso della partita contro la Juventus, il cambio di Pavard, che stava offrendo una buona prestazione, con Bisseck ha esposto la squadra a ulteriori rischi difensivi. Pavard, con la sua esperienza, avrebbe potuto gestire meglio la situazione, anche con un cartellino giallo a carico.
La gestione della partita è un altro aspetto su cui l’Inter deve lavorare. Contro la Juventus, i nerazzurri hanno cercato di chiudere la partita con un ulteriore gol, esponendosi però alle ripartenze avversarie. L’assenza di giocatori chiave come Calhanoglu, Asllani e Zielinski, capaci di rallentare il ritmo e gestire il possesso palla, ha certamente inciso, ma non giustifica completamente la mancanza di controllo della gara. Questo problema si era già manifestato in precedenti incontri, come quello contro il Genoa e il Milan, dove l’Inter non è riuscita a leggere i cambiamenti del match con la necessaria tempestività.
Inzaghi è consapevole che il margine di quattro punti che separa l’Inter dal Napoli non è insormontabile, ma richiede un immediato cambio di rotta. Con lo scontro diretto contro il Napoli all’orizzonte, è fondamentale ritrovare la solidità e la consapevolezza che hanno caratterizzato la squadra nelle sfide di alta quota della scorsa stagione. Il 4-4 contro la Juventus brucia, ma potrebbe rappresentare un punto di svolta se affrontato con la giusta mentalità.
Il tecnico nerazzurro è determinato a lavorare su questi aspetti, cercando di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita. La partita contro l’Empoli potrebbe essere il momento giusto per iniziare questo percorso di rinnovamento, puntando su una maggiore attenzione ai dettagli e sulla capacità di gestire meglio i momenti chiave delle partite. La strada è lunga, ma Inzaghi e la sua Inter hanno tutte le carte in regola per affrontare la sfida.
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