Alessandro Michieletto è un nome che risuona sempre più forte nel panorama del volley italiano. Alla soglia della quarta giornata di campionato, il giovane talento si trova in cima alla classifica dei marcatori, un dato che sembra sorprenderlo quando gli viene comunicato. “Ah sì? Non lo sapevo”, commenta con la sua naturalezza disarmante. Questo è il Michieletto che i tifosi amano: spontaneo, concentrato sul gioco piuttosto che sulle statistiche. “Devo ringraziare Sbertoli”, aggiunge, riconoscendo il merito del compagno di squadra per i numerosi assist che riceve. Nonostante la modestia, il suo primato in classifica è un chiaro segnale del suo ottimo stato di forma.
Con l’inizio della nuova stagione, Michieletto si trova a riflettere sulle dinamiche del campionato. Quest’anno, la Superlega appare più equilibrata rispetto al passato. “Non ci sono squadre nettamente più forti delle altre”, osserva, indicando Perugia, Piacenza e la sua Trento come le squadre con maggiori ambizioni di vittoria. Tuttavia, è prudente: “Dobbiamo pensare all’anno scorso, quando Monza è arrivata in finale nonostante le previsioni non lo avessero considerato”. Il livello della competizione è alto e la differenza tra le squadre è sottile.
Michieletto non nasconde la sua delusione per il fatto che, nonostante siano i detentori, non potranno difendere il titolo della Champions League a causa delle regole vigenti. “È una cosa strana”, ammette, sperando in un futuro cambiamento di regolamento. Nel frattempo, si concentra su altri obiettivi: la Coppa Cev, la Coppa Italia e, soprattutto, il Mondiale per club. Tutte competizioni che rappresentano nuove sfide e opportunità per arricchire il suo palmarès.
Il dialogo si sposta poi su un altro sport amato in famiglia: il calcio. Il fratellino Andrea, infatti, sta vivendo un momento d’oro, avendo vinto lo scudetto Under 16 con l’Atalanta e segnato un gol decisivo in finale contro il Milan. “Sono tanto felice per lui”, afferma Alessandro, non nascondendo un po’ di invidia per i successi calcistici del fratello. Lui stesso, se non fosse stato per la sua “scarsezza” nel calcio, avrebbe forse continuato su quella strada. Ma la pallavolo, con il suo richiamo irresistibile e la sua altezza imponente (calza un 50!), è diventata la sua vera passione.
La famiglia Michieletto è un esempio di come il talento sportivo possa fiorire in diversi ambiti. Con due sorelle impegnate nella pallavolo professionistica e un fratello emergente nel calcio, la casa Michieletto è sempre stata un crogiolo di attività sportive. Alessandro vede il successo di Andrea come un’iniezione di freschezza in famiglia, un diversivo dal consueto ambiente pallavolistico.
Riflettendo sul suo percorso, Michieletto riconosce l’importanza della mentalità e dell’approccio giusto. “Mi sono messo come focus di non scendere mai sotto un certo livello”, afferma, dimostrando una maturità rara per i suoi 22 anni. Sa che il miglioramento è un processo continuo, sia come giocatore che come persona. Il suo obiettivo è chiaro: mantenere la testa giusta e godersi ogni momento del viaggio.
Guardando avanti, Michieletto continua a sorridere, un tratto distintivo che lo accompagna anche nei momenti di massima tensione. Questa serenità, quasi un marchio di fabbrica, è ciò che lo distingue e lo rende un giocatore speciale. È un giovane che ha ancora molto da imparare, ma la sua determinazione e il suo spirito gioioso gli assicurano un futuro promettente nel mondo dello sport.
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