La situazione economica dell’Inter, uno dei club più prestigiosi del calcio italiano, è diventata un tema cruciale da quando il fondo statunitense Oaktree Capital Management ha preso in mano le redini del club. La gestione dei costi, in particolare degli stipendi, è diventata un imperativo, e il recente rinnovo di Yann Bisseck, un giovane difensore, rappresenta un esempio significativo di questo nuovo approccio. Con il suo contratto fino al 2029, Bisseck non solo ha dimostrato di essere un talento promettente, ma incarna anche la strategia della dirigenza di puntare su giocatori con costi contenuti.
Attualmente, il monte ingaggi dell’Inter si attesta su 143 milioni di euro lordi, che scendono a 86,5 milioni netti. Questi numeri collocano l’Inter al vertice della Serie A in termini di spese per stipendi, superando nettamente club storici come Napoli, Juventus e Milan. La necessità di ridurre questa cifra è diventata quindi una priorità per il club, in vista di una sostenibilità economica a lungo termine. Oaktree ha messo in chiaro che per raggiungere questo obiettivo è fondamentale rivedere la politica salariale, orientandola verso una gestione più oculata e strategica.
Un cambiamento di rotta nel mercato
Il mercato estivo ha segnato un cambiamento di rotta. Oaktree ha scelto di non stravolgere l’intera struttura del club, ma di lavorare sulle fondamenta che sono state costruite negli anni. La fiducia riposta in Beppe Marotta e Piero Ausilio, rispettivamente amministratore delegato e direttore sportivo, ha permesso all’Inter di operare senza dover effettuare vendite dolorose, come accaduto in passato. La ristrutturazione economica non comporta solamente tagli, ma anche l’introduzione di giovani talenti, come nel caso di Josep Martinez, portiere classe 1997, e Tomas Palacios, difensore classe 2002, acquistati per un totale di 20 milioni di euro.
Investire in giovani talenti
La filosofia di Oaktree sembra chiara: investire in profili giovani e promettenti, mantenendo al contempo i costi sotto controllo. Il club ha già dimostrato di saper muoversi bene nel mercato degli svincolati, come dimostrano gli acquisti di:
- Calhanoglu
- Mkhitaryan
- Thuram
Questi giocatori sono arrivati senza costi di cartellino, permettendo di bilanciare le spese tra stipendi e ammortamenti, creando un equilibrio necessario per la sostenibilità economica.
Tuttavia, per implementare questa nuova politica salariale e ridurre il monte ingaggi, l’Inter dovrà considerare anche alternative diverse. Ausilio e il suo team dovranno cercare giocatori esperti, ma con stipendi in linea con le nuove direttive del club. In un contesto in cui il Decreto Crescita, che permetteva sgravi fiscali per i calciatori, non è stato prorogato, sarà necessario identificare opportunità di mercato che permettano di rafforzare la squadra senza gravare ulteriormente sul bilancio.
Verso un futuro sostenibile
Un’altra opzione, sebbene meno desiderabile, potrebbe essere quella di cedere un giocatore con un ingaggio elevato. Questo scenario, che genererebbe una plusvalenza, non sembra però essere all’ordine del giorno per Oaktree e l’attuale dirigenza. Infatti, il focus rimane sulla costruzione di un gruppo competitivo senza dover sacrificare i pezzi pregiati.
La situazione attuale dell’Inter è quindi il risultato di una strategia ben definita che mira a mantenere un equilibrio tra investimenti e sostenibilità. La nuova era sotto Oaktree non implica solamente un cambio di proprietà, ma anche un ripensamento delle modalità operative e delle scelte strategiche. L’Inter, forte della sua storia e del suo prestigio, è chiamata a navigare in un mercato sempre più competitivo, dove ogni decisione avrà un impatto significativo sul futuro.
La strada da percorrere è certamente impervia, ma con una dirigenza esperta e una visione chiara, l’Inter punta a tornare ai vertici del calcio italiano e europeo. La sfida non è solo quella di vincere sul campo, ma di farlo in modo sostenibile, garantendo un futuro solido e prospero per il club e i suoi tifosi.