In una serata speciale dedicata alla storia e grandezza del calcio italiano, Luciano Spalletti, Daniele De Rossi e Andriy Shevchenko sono stati i protagonisti a Coverciano. Qui si è tenuta la cerimonia annuale della ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’, un evento prestigioso che dal 2011 onora coloro che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama calcistico. L’auditorium del centro tecnico federale ha ospitato questa celebrazione, trasmessa in diretta su Raisport e in differita su Rai 2.
Una serata di stelle azzurre
La XII edizione dei premi ha visto la partecipazione di una giuria di giornalisti sportivi coordinata da Matteo Marani, presidente della Fondazione Museo del Calcio. La serata è stata caratterizzata da un’atmosfera azzurra, simbolo della Nazionale italiana, con quattro delle sei stelle premiate che hanno contribuito alla storia del calcio italiano.
Luciano Spalletti: innovazione tattica
Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della Nazionale, ha ricevuto il premio nella categoria ‘Allenatore’. Spalletti è noto per il suo approccio tattico innovativo e per la capacità di valorizzare i giovani talenti. La sua carriera è stata segnata da importanti successi in Serie A, con esperienze di rilievo alla guida di squadre come Roma e Napoli.
Daniele De Rossi: simbolo di lealtà
Daniele De Rossi, campione del mondo 2006, è stato premiato come calciatore italiano. De Rossi è una vera e propria icona della Roma e della Nazionale italiana, noto per la sua grinta e spirito di sacrificio. La sua carriera è stata caratterizzata da una fedeltà incondizionata ai colori giallorossi, diventando un simbolo di lealtà e passione per i tifosi.
Roberto Boninsegna e Valentina Giacinti: icone del calcio
Tra i veterani, Roberto Boninsegna è stato celebrato per il suo contributo al calcio italiano. Vice campione mondiale nel 1970, Boninsegna è ricordato come uno dei grandi attaccanti del suo tempo. Valentina Giacinti, una delle figure di spicco del calcio femminile italiano, ha ricevuto il riconoscimento nella categoria calciatrice, diventando un punto di riferimento per le giovani generazioni.
Andriy Shevchenko e Ariedo Braida: un’impronta indelebile
Andriy Shevchenko, scelto come calciatore straniero, ha lasciato un’impronta indelebile durante la sua permanenza in Serie A con il Milan. Vincitore del Pallone d’Oro nel 2004, Shevchenko ha incantato i tifosi con la sua velocità e istinto del gol. Insieme a lui, Ariedo Braida, il direttore generale che portò Shevchenko al Milan, è stato riconosciuto per il suo acume dirigenziale.
Premi alla memoria e fair play
Quest’anno, sono stati assegnati anche tre premi alla memoria per onorare figure storiche del calcio italiano: Agostino Di Bartolomei, Vincenzo D’Amico, e Manlio Scopigno. Il premio fair play ‘Davide Astori’ è stato consegnato al medico psichiatra Santo Rullo per il progetto ‘Crazy for Football’, un’iniziativa che promuove il calcio come strumento di integrazione e supporto per persone con problemi di salute mentale.
Un legame tra passato e presente
La Hall of Fame del calcio italiano, istituita dalla Fondazione Museo del Calcio e dalla FIGC, continua a crescere ogni anno. I premiati consegneranno al Museo del Calcio di Coverciano un cimelio rappresentativo della loro carriera, creando un ponte tra le generazioni di appassionati e celebrando il potere del calcio di unire e ispirare.
Celebrazione e riflessione
La cerimonia della Hall of Fame del Calcio Italiano non è solo un momento di celebrazione, ma anche un’occasione per riflettere sull’eredità lasciata da questi grandi protagonisti e sul loro impatto duraturo nel mondo del calcio. La loro dedizione, il talento e la passione continuano a ispirare giocatori, allenatori e tifosi, contribuendo a mantenere vivo lo spirito del calcio italiano.