Indagine su uno spagnolo che noleggia e rivende oltre mille auto

La Procura di Trento ha recentemente avanzato una richiesta di rinvio a giudizio per Salvador Alejandro Llinas Onate, una figura controversa nel mondo del noleggio auto. Onate, amministratore unico della società Autoclick Italia, è al centro di un’indagine che coinvolge accuse di truffa e bancarotta fraudolenta. La sede di Autoclick Italia, formalmente registrata a Trento, si è rivelata una copertura per operazioni illecite orchestrate da questo cittadino spagnolo di 48 anni, originario di Palma di Maiorca.

Accuse di truffa e bancarotta fraudolenta

Secondo le accuse, Onate avrebbe smesso di pagare i canoni di leasing per un totale di 1.189 automobili, ottenute formalmente per il noleggio, ma in realtà destinate alla rivendita illecita sia in Italia che all’estero. La sua abilità nel convincere concessionari e privati che le vendite fossero legittime ha permesso di perpetrare questa truffa per diversi anni. L’operazione, iniziata nel 2017, è stata scoperta tre anni dopo, nel 2020, grazie a un’inchiesta approfondita condotta dalla Guardia di Finanza di Trento. Le indagini hanno messo in luce un’evasione fiscale di circa 30 milioni di euro.

La fuga e il mandato d’arresto internazionale

Nel 2019, Onate era già sparito, rendendosi irreperibile. Un mandato d’arresto internazionale pende su di lui, emesso da un magistrato di Palma di Maiorca, ma nonostante questo, l’uomo continua a sfuggire alle autorità. Dopo aver lasciato tracce in Paraguay, è stato avvistato a Taipei, dove è stato tentato l’ultimo contatto per notificargli gli atti del procedimento penale pendente. Nel 2020, quando la Procura di Trento ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio, Onate ha continuato a non presentarsi alle udienze, complicando ulteriormente il processo di notifica degli atti.

Le conseguenze legali e le vittime

La situazione è particolarmente critica perché, se durante la prossima udienza fissata per il 2025 non sarà possibile notificare gli atti a Onate, il giudice potrebbe essere costretto a chiudere il procedimento con una sentenza di “non luogo a procedere”. Questa decisione avrebbe gravi conseguenze per le parti offese, che perderebbero l’opportunità di costituirsi parte civile e quindi di ottenere un risarcimento. Tra le vittime della truffa si contano una decina di privati, saloni, concessionari, e quattro società creditrici, tutte danneggiate economicamente da questa frode.

Denunce e discrepanze contrattuali

Le denunce contro Onate sono state presentate da alcune delle principali società di noleggio auto a lungo termine, acquirenti privati e società di leasing. L’accusa sostiene che l’imputato avrebbe ingannato i suoi clienti, dichiarando di avere il diritto di vendere le automobili, nonostante avesse cessato di saldare i canoni alle società concedenti dal novembre 2017. Questa discrepanza tra la realtà contrattuale e le sue dichiarazioni ha permesso a Onate di vendere le vetture a ignari acquirenti, che si sono ritrovati senza i documenti necessari per il legittimo trasferimento di proprietà.

L’importanza della collaborazione internazionale

Il lavoro delle forze dell’ordine, in particolare della Guardia di Finanza di Trento, è stato cruciale nel recupero di circa 800 delle vetture vendute illegalmente. La collaborazione con le polizie di diversi paesi europei ha permesso di smantellare gran parte della rete creata da Onate, ma la sua cattura rimane elusiva, complicando ulteriormente la possibilità di risolvere definitivamente il caso.

Questa vicenda mette in luce le complessità legate al settore del noleggio auto e l’importanza di controlli rigorosi e collaborazioni internazionali per contrastare le frodi su larga scala. L’assenza di Salvador Alejandro Llinas Onate dal dibattito giudiziario rappresenta un ulteriore ostacolo, ma le autorità continuano a lavorare con determinazione per assicurarlo alla giustizia e garantire che le vittime ricevano il giusto risarcimento per i danni subiti.

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