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Indagine sportiva su ultras: la procura figc avvia accertamenti

Negli ultimi anni, il fenomeno degli ultras ha suscitato preoccupazioni crescenti, non solo per le violenze che spesso si verificano durante le partite, ma anche per il legame sempre più evidente tra il tifo organizzato e la criminalità. Recentemente, la situazione ha raggiunto un nuovo punto critico con l’apertura di un’indagine della giustizia sportiva, in seguito all’arrivo degli atti dalla procura di Milano. Questa mattina, secondo notizie diffuse dall’ANSA, gli atti richiesti lo scorso 1 ottobre sono finalmente arrivati alla procura della Federcalcio (Figc), avviando di fatto un’indagine su un tema che ha preoccupato le istituzioni e l’opinione pubblica.

la posizione del governo

Il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, ha espresso la sua preoccupazione in merito a questa situazione, sottolineando l’importanza di un intervento deciso da parte delle istituzioni calcistiche. Abodi ha dichiarato:

  1. “Da qualche giorno mi aspetto un segnale dalle istituzioni del mondo del calcio perché non venga sottovalutato il tema.”
  2. “La Figc deve prendere una posizione chiara.”
  3. “La giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria.”

Queste affermazioni evidenziano il ruolo cruciale che la federazione deve svolgere nel contrastare il fenomeno degli ultras.

un problema diffuso

Il caso delle curve di Milan e Inter rappresenta solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio che coinvolge diverse squadre e tifoserie in tutta Italia. Abodi ha avvertito che “questo non è un fenomeno passeggero e non riguarda solo Milano”. Infatti, l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tifo calcistico è un problema che affligge molte città italiane, con episodi di violenza e attività illecite che hanno portato a gravi conseguenze, tra cui:

  • Perdite di vite umane
  • Aumento delle risorse finanziarie accumulate da gruppi criminali

le sfide future

La procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, aveva in precedenza sollecitato gli atti dalla procura di Milano per avviare un procedimento sportivo. Tuttavia, gli atti non erano stati inviati in quanto l’indagine ordinaria era ancora in corso, limitando la capacità della giustizia sportiva di intervenire. Ora, con l’arrivo degli atti, si apre una nuova fase in cui le istituzioni calcistiche dovranno rispondere con fermezza a questa emergenza.

Il legame tra ultras e criminalità organizzata non è un fenomeno nuovo. Da anni, si segnalano infiltrazioni di gruppi malavitosi tra i tifosi, con conseguenze devastanti per la sicurezza pubblica e l’integrità del calcio. Le curve, che dovrebbero essere luoghi di passione e di tifo, si sono trasformate in teatri di conflitto e illegalità, dove si intrecciano interessi economici e attività illecite, come il traffico di droga e il racket.

Le autorità stanno cercando di affrontare il problema con misure più severe, ma la strada è in salita. L’appello del ministro Abodi è chiaro: è fondamentale che la Figc non solo prenda posizione, ma sviluppi strategie efficaci per contrastare questo fenomeno. Le norme federali e sportive già prevedono che non ci siano rapporti tra tesserati e delinquenti sotto forma di tifosi, ma il loro rispetto è spesso messo in discussione.

La questione degli ultras va oltre la semplice gestione della sicurezza durante le partite. Riguarda la cultura del tifo in Italia, che ha radici profonde e storiche. La passione per il calcio è un aspetto fondamentale dell’identità nazionale, ma quando essa si trasforma in violenza e illegalità, la comunità calcistica deve interrogarsi su come riportare il tifo sui binari della legalità e del rispetto.

In questo contesto, è cruciale un lavoro congiunto tra le istituzioni sportive, le forze dell’ordine e la società civile. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile affrontare il problema in modo efficace. La speranza è che l’indagine aperta dalla Figc rappresenti un punto di partenza per una riflessione più ampia su come garantire un ambiente sicuro e sano per tutti gli appassionati di calcio in Italia.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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