Per la seconda partita consecutiva in questo Australian Open, Novak Djokovic non ha vissuto una giornata piacevole nonostante si giocassero ancora nei primi turni. Il 10 volte campione di Melbourne ha sofferto contro Alexei Popyrin, che ha vinto un set e stava per vincerne un altro. E alla fatica si è aggiunto il nervosismo, dettato da un alterco con un tifoso.
Djokovic a duello: “Scendi giù se ne ha il coraggio”
Durante il match, ‘Nole’ si è confrontato con un tifoso più o meno amichevolmente. Un episodio che il tennista ha voluto spiegare fornendo la sua versione dei fatti: “Io affronto i disturbatori in faccia”. In effetti c’erano diversi spettatori che urlavano tra la prima e la seconda di servizio. Qualcuno ha apostrofato anche pesantemente Djokovic che, per sua stessa ammissione, ha tollerato la situazione per buona parte della partita, ma quando ne ha avuto abbastanza non l’ha nascosto. “Gli ho chiesto se voleva scendere e dirmi tutto in faccia. Quando ti confronti con qualcuno, purtroppo per lui, spesso non ha il coraggio di andare fino in fondo ed è esattamente quello che gli stavo chiedendo. Se hai coraggio, se sei un uomo così duro, un tipo così duro, vieni giù e dimmelo in faccia e parliamone”. Alla fine il tifoso si è scusato.
Nervosismo e motivazioni per un gioco meno piatto
Un alterco che tutto sommato è stato anche utile a Nole che spesso ha trovato nei confronti più o meno accesi con il pubblico la scintilla per accendersi e ribaltare le sorti del match. Quello con Popyrin non era stato esattamente fra i migliori della carriera. Djokovic ha giocato un tennis abbastanza piatto per buona parte del match. Quanto accaduto perlomeno lo ha scosso e lo ha aiutato a trovare l’intensità necessaria per chiudere la partita. In ogni caso non è sempre necessario che accada: “Capita che chi venga a vederci possa esagerare. Era sera, magari si beve qualche drink. Non sono un moralista. La gente paga i biglietti per venire a vederci e divertirsi. Non ho mai chiesto a nessuno di lasciare lo stadio, né al giudice di sedia di allontanare qualcuno. Non sarebbe giusto, perché comunque si tratta di persone che hanno pagato. Poi se qualcuno esagera, se ne può parlare. Non scende mai nessuno. Però sono certo che a Kyrgios quanto accaduto sia piaciuto”. Acqua passata: adesso è arrivato il momento di alzare l’asticella della concentrazione e il livello del tennis. Con o senza disturbatori, nei prossimi turni servirà un Djokovic diverso.