Gli scaffali del supermercato nascondono molti segreti, scopri come non farti ingannare quando vai a fare la spesa
Stai spingendo il tuo carrello di corsia in corsia, alla ricerca dei prodotti che ti servono. Li trovi proprio davanti a te sullo scaffale e li metti nel carrello. Semplice, no? Eppure nella mossa che hai appena fatto si nasconde un segreto. Si tratta di una strategia di marketing chiamata shelf marketing, ovvero marketing dello scaffale e una volta scoperta non potrai più andare a fare la spesa nello stesso modo.
Già perché dietro queste parole altisonanti c’è una volontà molto semplice: farti spendere di più. E non solo. Farti acquistare determinati piuttosto che altri. O quelli che si vendono di meno o quelli che costano di più. Insomma andare a fare la spesa è una partita a scacchi dove solitamente a vincere è il supermercato. Ma se sai che trucchi usano, puoi batterlo. Ovvero risparmiare parecchi soldi!
Se ci pensi bene il supermercato non ha delle vetrine. Allora la domanda sorge spontanea, come si fa a spingere determinati prodotti per metterli in mostra e fare in modo che vengano acquistati in larga misura dai clienti? La risposta è lo shelf marketing, ovvero la logica di disposizione dei prodotti sugli scaffali del supermercato.
Posizionare un determinato marchio ad una certa altezza, o in una posizione più centrale rispetto agli altri, farà in modo che l’acquirente, passeggiando tra le corsie, noti i prodotti di quel marchio con maggiore probabilità e li metta nel suo carrello.
Lo stesso percorso prestabilito del supermercato è un ottimo esempio di marketing dello scaffale, infatti viene studiato ad hoc in senso antiorario per aumentare il tempo di permanenza dei clienti e fare in modo che le persone passino in determinati punti del negozio con maggiore probabilità.
Per aiutarti a capire meglio questa logica che fa leva sul principio psicologico della salienza percettiva dovuta alla disposizione degli oggetti nello spazio, ricreiamo l’intera esperienza di acquisto in un supermercato:
Entri dalle porte scorrevoli, prendi il carrello e ti trovi davanti il reparto ortofrutta, questo è un ancoraggio positivo che farà dire al tuo cervello: “In questo supermercato vendono prodotti naturali e freschi. Mi piace”.
Successivamente ti ritrovi davanti gli scaffali dedicati ai pasti principali della giornata: reparto merendine per la colazione, prodotti alimentari per pranzo e cena. Qui passerai la maggior parte del tempo dedicato alla spesa.
Per ultime troverai le bevande, che vengono collocate strategicamente alla fine per permetterti di girare per il supermercato senza l’ingombro e il peso delle bottiglie.
L’intero percorso che hai fatto altro non è che una strategia per fare in modo che il tuo carrello si riempisse il più possibile sfruttando le logiche di impiantazione.
Non esiste una sola logica di impiantazione, ovvero: non tutti i supermercati utilizzano la stessa. Una strategia può essere incentrata sul disporre, per esempio, gli shampoo per gradiente di colore, oppure per marca, oppure ancora andando a creare delle sezioni dedicate a shampoo realizzati con soli ingredienti naturali e così via.
Ad esempio, ti sei mai chiesto perché la Nutella viene spesso posizionata vicino al pane in cassetta pur non facendo parte del reparto panetteria? Questo perché la Nutella attiva nella nostra mente un immediato rimando all’azione che compiamo con questa famosissima crema spalmabile, ovvero spalmarla sul pane. Se lo trovi lì comodo accanto a lei, non correrai il rischio di dimenticarti di comprarlo in accoppiata: buon appetito a te e buon fatturato al supermercato che non ha rischiato di perdere una vendita sicura.
L’altezza con cui vengono collocati i prodotti sugli scaffali è tutto fuorché casuale, infatti quando un commesso dispone i prodotti, lo fa seguendo delle logiche basate su quanto siano prendibili i prodotti e quanto siano evidenti al cliente target. Ecco qualche esempio:
Se sei andato al supermercato e hai girato mezz’ora per trovare zucchero e uova non sentirti stupido, è stato fatto di proposito.
Molti supermercati, infatti, posizionano prodotti di prima necessità come uova, zucchero, sale in punti particolarmente nascosti per farti girare per il supermercato il più possibile, e indurti ad acquistare altri prodotti mentre cerchi ciò che ti serve.
Un altro segreto riguarda i prodotti nelle avancasse come gomme da masticare, barrette di cioccolato, burrocacao. Le persone in fila, mentre attendono il loro turno in cassa, saranno più invogliate a guardarsi intorno e questo aumenterà la probabilità di acquisto di questi prodotti.
Ora non sentirti ingannato. Sappi che le tecniche di marketing basate sulla psicologia e sulla salienza percettiva dell’essere umano non vengono utilizzate solo nei supermercati o, in generale, nei negozi, ma praticamente in ogni settore: nel posizionare un cartellone pubblicitario, nell’impaginare una rivista e i suoi contenuti, nelle pubblicità, nei film e in molto altro.
Quello che puoi fare, da ora in poi, è semplicemente essere consapevole di questi stratagemmi e fermarti un secondo in più davanti allo scaffale. In questo modo, potrai dare un’occhiata anche a ciò che ti salta meno all’occhio, senza rischiare di far vincere i tuoi meccanismi automatici di acquisto.
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