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Il tennis italiano punta in alto: sognando di superare il calcio con sinner

Il tennis italiano sta vivendo un periodo di straordinaria popolarità, grazie ai successi di campioni come Jannik Sinner e a un attento lavoro di sviluppo e promozione da parte della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP). Questo non è solo un momento di entusiasmo, ma un vero e proprio rinascimento che potrebbe portare il tennis a livelli di notorietà e praticabilità simili, se non superiori, a quelli del calcio, lo sport più amato in Italia.

Un passato glorioso e un presente promettente

Il primo vero boom del tennis italiano risale al 1976, anno in cui la nazionale vinse la Coppa Davis, ispirando milioni di bambini a prendere in mano una racchetta. Tuttavia, quel periodo di gloria non si è ripetuto, e la federazione ha faticato a mantenere viva l’onda di entusiasmo. Oggi, quasi cinquant’anni dopo, il contesto è radicalmente cambiato, e il tennis italiano ha costruito fondamenta solide su cui poggiare il proprio successo.

Sinner, il primo numero uno italiano nella storia del tennis, ha attratto l’attenzione di un pubblico vasto e variegato. I suoi successi hanno acceso l’interesse non solo degli appassionati, ma anche di una nuova generazione di giovani atleti e amatori. Ogni settimana, i tennisti italiani portano a casa risultati significativi, dal singolare al doppio, con protagoniste come Jasmine Paolini, Sara Errani, e i vari Bolelli e Vavassori. Questo successo collettivo ha creato un’atmosfera di tennis-mania che si riflette anche negli ascolti televisivi.

Crescita esponenziale delle iscrizioni

Un indicatore significativo del boom del tennis in Italia è l’aumento delle iscrizioni nelle scuole tennis. A gennaio, le iscrizioni ai corsi per bambini sono aumentate del 30%, un dato che non includeva ancora l’esplosione del fenomeno Sinner. La federazione ha lanciato progetti ambiziosi come “Racchette in classe”, che ha visto investimenti crescenti, passando da 6 milioni di euro nel 2023 a 8 milioni nel 2024. Questo programma coinvolge attualmente 320.000 bambini delle scuole elementari, con l’obiettivo di raggiungere un milione di partecipanti nei prossimi cinque anni. Questo non solo contribuirà a formare nuovi talenti, ma aumenterà anche il numero totale di tesserati, un elemento cruciale per il successo di qualsiasi federazione sportiva.

Numeri che parlano chiaro

I numeri parlano chiaro: il numero di tesserati nella FITP ha superato il milione, passando da 820.000 nel 2023 a oltre 1.027.420 a ottobre 2024. All’inizio del mandato del presidente Binaghi nel 2001, i tesserati erano solo 129.797. Inoltre, il fatturato della federazione ha raggiunto i 204 milioni di euro, con proiezioni che indicano un incremento fino a 240 milioni nei prossimi anni. Questo straordinario sviluppo economico è accompagnato da un rinnovato interesse nei tornei di tennis, con le ATP Finals di Torino e gli Internazionali d’Italia che hanno registrato un aumento record nei botteghini.

Il contesto economico è altrettanto impressionante: l’industria del tennis e del padel ha raggiunto un valore di 8,1 miliardi di euro, generando 1,2 miliardi di euro di entrate fiscali per lo Stato. Nonostante il calcio resti il re indiscusso dello sport italiano, con un fatturato di 19,1 miliardi di euro e 3,3 miliardi di euro di entrate fiscali, il tennis sta guadagnando terreno. Un sondaggio condotto la scorsa primavera ha rivelato che il tennis è considerato lo sport più seguito da una percentuale significativa della popolazione, attestandosi al 39%, mentre il calcio raggiunge il 53%.

Il sogno di Binaghi è chiaro: arrivare a superare la popolarità del calcio in Italia non è un obiettivo impossibile, ma richiede un piano strategico a lungo termine. “Non si tratta di una battaglia”, afferma. “Il calcio è uno sport che ispira e stimola tutte le altre discipline. Dobbiamo imparare da questo modello per aumentare la nostra visibilità”. L’idea è quella di creare un ecosistema sportivo in cui il tennis possa prosperare al fianco del calcio, senza antagonismi ma piuttosto come una sana competizione.

In sintesi, il tennis italiano è in piena crescita, con un potenziale che potrebbe portarlo a superare il calcio nel cuore degli italiani. Con l’esempio di Jannik Sinner e il supporto della federazione, il futuro del tennis appare luminoso e ricco di opportunità.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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