Nel 1995, il panorama della nutrizione fu sconvolto dall’introduzione della Dieta a Zona, una proposta rivoluzionaria sviluppata da Barry Sears. Questo ex ricercatore del Massachusetts Institute of Technology è riuscito a vendere oltre 5 milioni di copie dei suoi libri e continua a essere una figura centrale nel campo della nutrizione e della longevità. Recentemente, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Sears a Milano, dove ha partecipato al 5° Congresso “HEALTHY LIFESPAN”, un evento sponsorizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini con il supporto di Enervit e Technogym.
Sears è attualmente alla guida della Inflammation Research Foundation e ha condiviso con noi come la Dieta a Zona si è adattata alle nuove scoperte scientifiche nel corso degli anni. In un’epoca dominata da diete rapide e superfood, la sua proposta continua a offrire un approccio significativo al benessere e alla salute. La Dieta a Zona inizialmente era destinata a persone diabetiche per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, ma Sears ci ha spiegato che offre benefici anche a chi non soffre di diabete. “Quando parliamo di diabete, ci riferiamo in realtà a un problema di insulino-resistenza, un indicatore di un metabolismo alterato,” afferma Sears. “Molte malattie croniche possono oggi essere considerate malattie metaboliche, poiché condividono una causa comune: un metabolismo alterato.”
A trent’anni dalla sua introduzione, la Dieta a Zona rimane ancora rilevante e si è evoluta con l’avanzare delle conoscenze scientifiche. “Oggi comprendiamo meglio il metabolismo a livello molecolare,” spiega Sears. “Questo ci permette di utilizzare la Dieta a Zona come base, arricchendola con elementi che regolano il metabolismo, come livelli adeguati di Omega-3 e polifenoli.” Questi componenti sono parte di quella che Sears definisce “ingegneria metabolica,” un approccio che mira a riprogrammare il metabolismo attivando l’AMPK, un regolatore chiave del metabolismo. L’aggiunta di questi elementi ha permesso alla Dieta a Zona di trasformarsi in un sistema dietetico più completo e adatto alle esigenze moderne.
Un aspetto interessante della Dieta a Zona è il suo focus sull’equilibrio tra proteine, carboidrati e grassi. Sears sottolinea che i nostri geni non sono cambiati negli ultimi 200.000 anni; ciò che è mutato sono gli input alimentari che introduciamo nel nostro corpo. La dieta si basa su un’analisi di ciò che mangiavano i nostri antenati paleolitici, puntando a un equilibrio tra proteine, carboidrati e grassi per controllare l’appetito e mantenere la massa corporea. Questo equilibrio comporta la soppressione dell’appetito per cinque ore dopo ogni pasto, con il consumo minimo di calorie.
Per applicare la Dieta a Zona nella vita quotidiana, Sears consiglia di non essere troppo rigidi con il rapporto 40-30-30 (carboidrati, proteine e grassi), poiché ognuno di noi ha esigenze genetiche diverse. Tuttavia, ci sono alcune linee guida semplici da seguire: la quantità di proteine a ogni pasto dovrebbe essere pari a quella che può stare nel palmo della mano; per i carboidrati, è consigliabile consumare quante più verdure non amidacee possibile; infine, per i grassi, una piccola quantità di grassi monoinsaturi, come l’olio extravergine d’oliva, è ideale.
Un altro punto cruciale è l’importanza degli Omega-3 nella riduzione dell’infiammazione e nella promozione di una vita più sana. Questi acidi grassi agiscono su due fronti: riducono l’infiammazione attraverso gli eicosanoidi e promuovono la risoluzione dell’infiammazione mediante la produzione di nuovi ormoni chiamati resolvine. La combinazione degli Omega-3 con la Dieta a Zona permette di mantenere i livelli di citochine e ormoni infiammatori in un equilibrio ottimale, essenziale per il benessere.
Barry Sears ci offre un consiglio finale per migliorare la nostra vita e la nostra salute: “Assumere meno calorie.” L’eccesso calorico, infatti, porta a perturbazioni metaboliche che accorciano la vita e riducono la sua qualità. La chiave è individuare il numero minimo di calorie necessario per mantenere efficacemente il proprio metabolismo. Questo approccio, combinato con i principi della Dieta a Zona, può contribuire a una vita più lunga e più sana.
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