Il Direttore Generale del Como, Carlo Alberto Ludi, ha recentemente condiviso alcune riflessioni significative riguardo la gestione e le ambizioni del club, durante una intervista concessa a Radio Anch’io Sport. Il Como, sotto la guida dell’allenatore Cesc Fabregas, sta vivendo un inizio di campionato sorprendente, merito di una serie di scelte strategiche ben ponderate sia in campo che fuori.
Uno degli aspetti più interessanti menzionati da Ludi è la solidità e l’ambizione della proprietà, rappresentata dalla famiglia indonesiana Hartono. Questa proprietà non solo ha portato stabilità finanziaria al club, ma ha anche instaurato un ambiente in cui si può lavorare con serenità, anche nelle situazioni di emergenza. L’approccio di non effettuare “spese pazze” e di rispettare i budget prefissati è una strategia che sembra pagare, soprattutto in un contesto economico globale ancora incerto.
Il modello di business adottato dal Como è particolarmente interessante. Si lega strettamente al territorio e cerca di coinvolgere l’intera comunità locale. Questo approccio va oltre il semplice ambito calcistico, mirando a creare un legame più profondo con la città e i suoi abitanti. Il riferimento al modello dell’Atalanta, che ha saputo combinare successi sportivi e sostenibilità finanziaria, è emblematico dell’aspirazione del Como a diventare una realtà di riferimento nel calcio italiano.
In questo contesto, anche le prestazioni individuali dei giocatori assumono un significato particolare. Patrick Cutrone, ad esempio, sta vivendo una rinascita con la maglia del Como. Con già quattro gol all’attivo, più un autogol provocato e un rigore mancato, Cutrone sta dimostrando di poter essere un protagonista importante in Serie A, la sua “scena” naturale.
L’arrivo di Cesc Fabregas alla guida tecnica ha indubbiamente portato una ventata di freschezza e nuove idee. Nonostante la sua giovane età per il ruolo di allenatore, Fabregas sta mostrando una maturità e una capacità di gestione del gruppo notevoli, elementi che stanno contribuendo significativamente agli attuali successi del team.
La combinazione di una proprietà visionaria, una gestione equilibrata e l’entusiasmo di un allenatore emergente come Fabregas crea un mix potenzialmente vincente per il Como. Inoltre, l’accento sulla crescita sostenibile e l’integrazione con la comunità locale non solo rafforza il legame con i tifosi, ma potrebbe anche trasformarsi in un vantaggio competitivo sostanziale nei confronti di altre realtà calcistiche che magari puntano su modelli meno inclusivi e sostenibili.
In sintesi, il Como sta costruendo il suo futuro su basi solide e principi innovativi, mostrando che con la giusta direzione e un’ambizione controllata, anche i club di dimensioni più modeste possono aspirare a risultati importanti, sia in campo che nella loro relazione con la comunità. Con una proprietà ambiziosa e una gestione oculata, il club lombardo potrebbe ben presto diventare un modello da emulare nel panorama calcistico italiano.
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