Ai Ogura, il nuovo re della Moto2, è un nome che sta risuonando forte nel mondo del motociclismo. La sua storia è un intreccio di passione, dedizione e ispirazione familiare. La passione per le due ruote è nata grazie alla sorella maggiore, Karen, che ha avuto un ruolo fondamentale nel plasmare il suo futuro. È stato lo spirito di emulazione nei confronti di Karen a farlo salire in sella alla sua prima moto già a tre anni, un inizio precoce che ha segnato il cammino di un campione.
Nonostante il Giappone avesse atteso a lungo un altro campione nel Mondiale, Ogura è riuscito a interrompere questo digiuno, portando il suo paese nuovamente sotto i riflettori internazionali. Tuttavia, il viaggio verso il titolo della Moto2 del 2024 non è stato affatto semplice. Ogni ostacolo incontrato lungo il cammino ha rappresentato un’opportunità per crescere e imparare, un po’ come le pedine nel gioco dello shogi, che Ogura è noto per apprezzare. Simile agli scacchi, lo shogi richiede pazienza e strategia, due qualità che Ogura ha dimostrato di possedere in abbondanza.
Il suo idolo, Daijiro Kato, è stato una delle fonti d’ispirazione più significative per Ogura. Sebbene non avesse nemmeno un anno quando Kato vinse il titolo nella classe 250 nel 2001, i video delle gesta di Kato sono stati una fonte costante di motivazione per il giovane pilota. Il numero 74 di Kato è diventato un simbolo di determinazione e talento, un numero che Ogura porta con orgoglio sulla sua moto.
Un incontro decisivo
Un altro personaggio chiave nel viaggio di Ogura è stato Hiroshi Aoyama, l’ultimo campione del mondo giapponese prima di lui. L’incontro tra Aoyama e Ogura nel 2019 ha segnato una svolta cruciale nella carriera del giovane pilota. Sebbene i risultati iniziali di Ogura nell’Asian Talent Cup e nella Rookies Cup fossero promettenti ma non eccezionali, Aoyama ha visto in lui un potenziale inespresso, decidendo di investire nel suo talento e inserendolo nel team Honda Asia. Questo è stato un passo fondamentale sulla scacchiera della sua carriera.
Sfide e resilienza
La strada verso il successo, tuttavia, è stata costellata di sfide e delusioni. Dopo un promettente decimo posto nel 2019, Ogura ha mancato di poco il titolo della Moto3 nel 2020, finendo terzo a pari punti con Tony Arbolino, a soli quattro punti dal campione Albert Arenas. Anche il passaggio in Moto2 ha portato con sé nuove sfide, tra cui la perdita del titolo nel 2022, quando sembrava ormai a portata di mano, e un grave infortunio nel 2023 che ha compromesso la sua stagione.
Nonostante queste battute d’arresto, Ogura ha dimostrato una resilienza straordinaria. Il trasferimento nel team MT Helmets Boscoscuro ha segnato l’inizio di una nuova era per lui. Ha ripreso a vincere, ma non senza affrontare vecchi fantasmi, come il deludente quattordicesimo posto a Silverstone dopo essere partito dalla pole. Ancora una volta, un infortunio lo ha costretto a saltare la gara in Austria, ma Ogura non si è mai arreso.
Strategia e istinto
La sua strategia di gara è stata spesso calcolata, come dimostrano le tre vittorie e i quattro secondi posti durante la stagione, ma Ogura ha saputo anche prendere decisioni audaci, come scegliere le gomme slick in condizioni di pioggia imminente durante il Gran Premio del Giappone. Questa capacità di bilanciare calcolo e istinto è stata la chiave del suo successo.
Un futuro in MotoGP
La vittoria in Moto2 ha coronato il suo sogno, ma Ogura non si fermerà qui. Nel 2025, sarà chiamato a una nuova sfida: competere in MotoGP con l’Aprilia del team Trackhouse. Questa transizione rappresenta il culmine di un percorso iniziato da bambino, inseguendo l’ombra della sorella maggiore e il sogno di superare i propri idoli. La MotoGP sarà un terreno nuovo e impegnativo, ma Ogura ha già dimostrato di possedere la stoffa necessaria per affrontare anche le sfide più ardue.