Il pugilato si fa strada all’oratorio con ‘Un gancio da Dio’

Mercoledì prossimo, 29 gennaio, Rozzano si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere: “Un gancio da Dio”. Questo appuntamento, che unisce educazione, boxe e fede, è frutto della collaborazione tra la Pastorale Giovanile Rozzano e il Movimento dei Colpitori, capitanato da Federica Guglielmini, educatrice e scrittrice, e Dome Bulfaro, docente, poeta e artista. La riuscita dell’evento è stata possibile grazie all’impegno di Don Luigi Scarlino, un sacerdote molto attivo sul territorio, che crede fermamente nel potere educativo e sociale del pugilato.

Un ring all’interno dell’oratorio

Un aspetto straordinario di questo evento è l’allestimento di un ring all’interno dell’oratorio, un’innovazione che rappresenta un passo importante per la comunità. Questo sarà il primo ring dedicato al pugilato in un oratorio nel nord Italia, un’iniziativa che richiama alla mente il ring già presente nel Rione Sanità di Napoli, un luogo simbolo di rinascita sociale e culturale. La scelta di inserire il pugilato in un contesto di fede e comunità non è casuale: il pugilato è visto come un simbolo di riscatto, capace di rappresentare la lotta interiore e civile che ciascuno di noi affronta nella ricerca della propria migliore versione.

Pugilato come nobile arte

Il pugilato, spesso percepito come uno sport violento, viene qui reinterpretato come una “nobile arte” che coinvolge non solo il corpo, ma anche la mente e lo spirito. L’idea centrale è quella di creare un ambiente in cui le persone possano confrontarsi con le proprie sfide personali e sociali, unendo le forze per combattere le ferite della società. Secondo la Federazione Pugilistica Italiana (FPI), “Così è stato prima, così può essere ancora oggi, così vogliamo che sia domani”.

Un evento di riflessione e crescita personale

L’evento “Un gancio da Dio” non è solo un’opportunità per praticare sport, ma anche un momento di riflessione e crescita personale. Durante la manifestazione, i partecipanti potranno:

  1. Assistere a dimostrazioni di pugilato
  2. Partecipare a incontri di formazione
  3. Prendere parte a dibattiti su tematiche legate alla fede, alla solidarietà e al supporto reciproco

L’obiettivo è quello di creare un ambiente inclusivo, dove ognuno possa sentirsi libero di esprimere le proprie emozioni e le proprie esperienze.

Perché il pugilato?

Questo sport, che richiede disciplina, determinazione e resilienza, rappresenta un potente strumento educativo. La boxe insegna non solo come combattere sul ring, ma anche come affrontare le sfide della vita quotidiana. I giovani che partecipano a queste attività possono apprendere l’importanza della perseveranza, del rispetto dell’avversario e della capacità di rialzarsi dopo una caduta. Questi insegnamenti sono fondamentali in un mondo che spesso sembra mettere in discussione i valori fondamentali della convivenza civile.

Inoltre, la boxe ha una lunga storia di impegno sociale. Diverse iniziative in tutto il mondo hanno dimostrato come questo sport possa fungere da catalizzatore per il cambiamento. Progetti simili sono stati avviati in contesti difficili, dove il pugilato è diventato un mezzo per allontanare i giovani da strade pericolose e dare loro una nuova direzione. In questo senso, “Un gancio da Dio” si inserisce in un contesto più ampio di responsabilità sociale, cercando di dare voce a chi spesso non viene ascoltato.

La scelta di Rozzano come sede di questo evento non è casuale. La città, che si trova alle porte di Milano, è stata testimone di trasformazioni significative e sfide sociali nel corso degli anni. L’iniziativa vuole quindi rappresentare una risposta a queste sfide, creando un ponte tra sport, comunità e fede. L’oratorio diventa così un luogo di incontro e di crescita, dove le nuove generazioni possono confrontarsi e trovare stimolo nel pugilato, tanto sul piano fisico quanto su quello spirituale.

“Un gancio da Dio” si preannuncia quindi come un evento straordinario, capace di coinvolgere e ispirare una comunità intera. Con l’auspicio di rinnovare l’interesse per il pugilato come strumento di educazione e riscatto, la manifestazione si propone di lasciare un segno duraturo nel cuore di tutti i partecipanti.

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