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Il nuovo titolo dell’articolo sarà: Vlahovic inarrestabile: sempre titolare e pronto a sfidare Tevez

Dusan Vlahovic nel sistema di gioco della Juventus

Dusan Vlahovic rappresenta un fulcro centrale nel sistema di gioco della Juventus sotto la guida di Thiago Motta. Al settimo minuto di Juventus-Parma, il giovane attaccante serbo raggiungerà i mille minuti giocati in stagione, un traguardo significativo che testimonia la sua importanza nel progetto bianconero. Questo dato non riguarda gol, assist o presenze, ma minuti effettivi trascorsi sul campo, evidenziando la sua costante presenza e l’assenza di turnover significativi che lo vedano protagonista.

La continuità di Vlahovic

Vlahovic è l’unico, insieme ad Andrea Cambiaso, a superare i 900 minuti dopo dodici partite disputate, una condizione che non si verificava dai tempi in cui vestiva la maglia della Fiorentina. In quel periodo, aveva inanellato dodici presenze consecutive, quasi tutte da titolare per l’intera durata del match. L’esperienza alla Juventus, fino a ora, è stata caratterizzata da alti e bassi, in parte a causa di problemi fisici che lo hanno limitato nei primi anni, e in parte per le strategie di rotazione adottate dai tecnici.

Il ruolo centrale sotto la guida di Thiago Motta

Con l’arrivo di Thiago Motta, Vlahovic ha trovato un ruolo di primo piano, diventando una pedina fondamentale per l’allenatore, che lo ha posto “al centro del villaggio”. Le alternative nel ruolo di centravanti sono scarse: Milik non è mai stato pienamente disponibile, Nico Gonzalez è infortunato, e le soluzioni temporanee come Weah o Yildiz non offrono la stessa garanzia. Motta ha chiarito che finché il serbo sarà in forma, continuerà a essere schierato, riservandosi di valutare eventuali cambi solo in caso di necessità.

Numeri impressionanti per Vlahovic

I numeri di Vlahovic in questo avvio di stagione sono impressionanti: otto gol complessivi, con sei realizzazioni in campionato. In Serie A, ha segnato in quattro delle ultime quattro partite, infrangendo anche il tabù di San Siro con il suo primo gol nello stadio di Inter e Milan. Motta, attento alla gestione fisica, lo ha sostituito a gara inoltrata per preservarne le energie, ma è evidente che il tecnico difficilmente rinuncerà a lui nelle prossime sfide cruciali contro Parma, Udinese, Lille e Torino.

Crescita e leadership

La trasformazione di Vlahovic sotto la guida di Motta è tangibile anche dal punto di vista del carisma e della leadership. Il giovane attaccante non teme di assumersi responsabilità e, con l’aiuto del tecnico, sta lavorando sulla propria mentalità per trovare un equilibrio fondamentale. Motta sottolinea l’importanza del contributo di Vlahovic anche oltre i gol, evidenziando il suo lavoro per la squadra e il sacrificio per i compagni.

Verso nuovi traguardi

A livello statistico, Vlahovic è vicino a raggiungere un traguardo prestigioso: con 49 reti in 113 presenze con la Juventus, gli basta un altro centro per eguagliare Carlitos Tevez, un giocatore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia recente del club. Nonostante abbia vinto solo una Coppa Italia, in cui è stato decisivo, il serbo è determinato a lasciare un segno ancora più grande con la maglia bianconera.

Obiettivi futuri e il rapporto con i giovani

In questa stagione, Vlahovic ha segnato pochissimo all’Allianz Stadium, con la maggior parte delle sue reti realizzate in trasferta. Tuttavia, la sua fame di gol è inesauribile e, contro il Parma, avrà un’altra occasione per migliorare il proprio score casalingo. Il suo atteggiamento positivo e il desiderio di vincere si riflettono anche nel suo rapporto con i giovani del vivaio juventino, a cui non manca mai di offrire consigli e incoraggiamenti. Con un occhio al futuro, continuano i negoziati per il rinnovo del contratto con il club, un segnale della volontà di entrambe le parti di proseguire insieme il cammino verso nuovi successi.

Determinazione e motivazione

Mentre la Juventus si prepara a sfidare il Parma, Vlahovic è pronto a scendere in campo per la tredicesima volta consecutiva, dimostrando che per lui giocare è una fonte di energia e motivazione. Con l’obiettivo di mantenere la squadra in corsa per lo scudetto, il serbo è determinato a dare il meglio di sé in ogni partita, confermandosi una delle pedine più preziose nel mosaico bianconero.

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