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Il nuovo campione: la trasformazione di Samson Dauda da rugby player a bodybuilder professionista

Samson Dauda, noto come “The Nigerian Lion”, ha recentemente conquistato il titolo di Mr Olympia 2024 nella categoria Open, affermandosi come una delle figure più prominenti nel panorama del bodybuilding mondiale. La sua vittoria è stata una sorpresa per molti, considerando che la competizione era prevista essere una sfida serrata tra il campione in carica Derek Lunsford e Hadi Choopan. Tuttavia, è stato Dauda a emergere come vincitore, grazie a una combinazione perfetta di forma fisica, proporzioni e presenza scenica che ha impressionato i giudici.

Da Lagos al successo internazionale

Nato a Lagos, in Nigeria, Dauda si è trasferito nel Regno Unito durante l’adolescenza, un cambiamento che ha influenzato profondamente il suo percorso sportivo. Inizialmente, il suo interesse sportivo era rivolto al rugby, uno sport di squadra che ha praticato con passione. La svolta verso il bodybuilding è avvenuta grazie all’incoraggiamento dei suoi compagni di squadra e del proprietario della palestra locale, Chris Jones. Fu in questo contesto che Dauda iniziò a dedicarsi al sollevamento pesi, un interesse che si è trasformato in vera e propria passione dopo aver ammirato le prestazioni del sette volte campione Phil Heath sul palco dell’Olympia.

Un team vincente: la collaborazione con Marlena Gustowska

Un aspetto unico della carriera di Dauda è la sua collaborazione con la moglie, Marlena Gustowska, che svolge il ruolo di sua coach personale. Inizialmente, molti si sono interrogati sulla capacità di Gustowska di guidare un atleta di tale calibro, ma i risultati parlano chiaro: la sua influenza è stata determinante nel plasmare Dauda in un campione. Il programma di allenamento di Dauda è caratterizzato da un alto volume di lavoro, con una suddivisione settimanale che si concentra su diversi gruppi muscolari: gambe, dorso, braccia, spalle e petto. Ogni sessione include da tre a cinque esercizi principali per ogni gruppo, integrati da esercizi di isolamento per migliorare ulteriormente la definizione muscolare.

La dieta rigorosa di un campione

Per quanto riguarda la dieta, Dauda segue un regime alimentare rigoroso che si basa su cibi semplici ma di alta qualità, abbinati a un programma di integratori studiato appositamente. Durante tutto l’anno, mantiene un peso che oscilla tra i 125 e i 150 chili, a seconda della fase di preparazione. Durante la “off season”, periodo dedicato alla costruzione muscolare, si permette qualche indulgenza in più come salse e olio d’oliva, ma la base della sua dieta rimane invariata. Le differenze principali riguardano le quantità, l’uso del sale e la gestione dell’acqua, elementi fondamentali per perfezionare i dettagli fisici.

Un trionfo che segna la storia

La vittoria di Dauda non solo rappresenta un importante traguardo personale, ma segna anche diversi primati nel mondo del bodybuilding. È il primo atleta nigeriano a vincere il titolo di Mr Olympia e il primo a riportare il trofeo nel Regno Unito dai tempi di Dorian Yates, una leggenda del bodybuilding degli anni ’90. Questo successo rappresenta un cambiamento significativo nei canoni estetici del bodybuilding: mentre Hadi Choopan era noto per il suo tiraggio estremo, Dauda ha conquistato i giudici grazie alle sue proporzioni equilibrate e alla sua straordinaria presenza scenica.

Un modello di ispirazione

Inoltre, Dauda si è distinto per la sua umiltà e la disponibilità ad ascoltare i giudici, qualità che lo rendono non solo un campione sul palco, ma anche un modello di ispirazione per le nuove generazioni che si avvicinano a questo sport. La sua dedizione, la sua capacità di adattamento e la sua voglia di migliorarsi anno dopo anno rappresentano valori fondamentali per chiunque aspiri a raggiungere il successo nel mondo competitivo del bodybuilding. La storia di Samson Dauda è un esempio lampante di come passione, dedizione e un supporto familiare solido possano portare a risultati straordinari, trasformando un sogno in realtà e aprendo nuove strade nel panorama sportivo internazionale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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