Il mistero di Giorgi svelato: la verità dietro la sua misteriosa assenza

Berrettini sorprende con la sua eliminazione a Shanghai - ©ANSA Photo

La rinascita di Camila Giorgi: tra ritiro e nuova vita

Ritorno alla ribalta e motivazioni del ritiro

Camila Giorgi, ex tennista di calibro internazionale, è recentemente riapparsa sulla scena mediatica, dissipando le voci e le speculazioni riguardo la sua assenza dalle luci della ribalta. Durante un’intervista nel programma televisivo ‘Verissimo’, trasmesso su Canale 5, Camila ha aperto il suo cuore, parlando del suo ritiro dal tennis professionistico, una decisione maturata dopo anni di riflessioni e sofferenze personali legate al duro stile di vita che questo sport richiede.

“Da anni volevo smettere,” ha confidato Camila, rivelando come la vita di una tennista, costantemente in movimento da un continente all’altro, abbia pesato notevolmente sul suo benessere fisico e psicologico. L’annuncio del suo ritiro, che avrebbe dovuto essere comunicato personalmente a Parigi, è stato anticipato da una fuga di notizie sul sito dell’antidoping, rendendo pubblica la sua decisione prima del previsto.

Cambiamenti di vita e trasferimento negli USA

Contrariamente a ciò che molti potrebbero pensare, il trasferimento di Giorgi negli Stati Uniti non è stato una fuga, ma una scelta di vita ponderata da tempo. “Vivo tra l’Italia e l’America da anni. Ho passato tre anni a Miami e adoro quel posto; vorrei vivere lì per sempre,” ha spiegato l’ex atleta, sottolineando come la sua presenza meno frequente in Italia sia più una questione di scelta personale che di necessità.

La vita dopo il tennis

La vita dopo il tennis sembra aver portato una nuova serenità a Camila, che ora si dedica al gioco solo per puro divertimento, senza le pressioni e le aspettative che un tempo la accompagnavano sulle corti di tutto il mondo. “Ora sono felice, sono dove vorrei essere,” ha affermato con un sorriso, pur ammettendo le difficoltà nel dover sempre fare e disfare valigie, e nel trovarsi costantemente circondata dalle stesse persone nel circuito professionistico.

Controversie e problemi legali

Durante l’intervista, non si è potuto esimere dal toccare il delicato argomento dei problemi con il fisco italiano, una vicenda che ha visto la famiglia Giorgi al centro di controversie. “I problemi sono nati a causa delle persone che gestivano i miei affari, non eravamo a conoscenza della situazione,” ha chiarito Camila, esprimendo rammarico per come le accuse siano state indirizzate principalmente verso suo padre, che lei descrive come una figura comprensiva e supportiva, lontana dall’immagine del “padre padrone” che talvolta è stata dipinta dai media.

Un altro capitolo spiacevole menzionato da Giorgi riguarda l’accusa di falso ideologico nell’inchiesta sui falsi vaccini a Vicenza. La tennista si è detta sorpresa e delusa dal comportamento della dottoressa coinvolta, la quale, trovandosi in difficoltà, non ha esitato a coinvolgere il nome di Camila per difendersi. “Non sapevo che il vaccino non mi era stato realmente somministrato. L’ho scoperto solo successivamente,” ha confessato, aggiungendo di essere fiduciosa che la verità verrà a galla con il tempo.

In definitiva, l’intervista ha offerto un ritratto intimo e sincero di Camila Giorgi, una sportiva che, nonostante le pressioni e le difficoltà incontrate, ha saputo trovare un nuovo equilibrio e una pace interiore lontano dai campi da tennis, pur conservando la passione per lo sport che l’ha resa famosa a livello internazionale.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Lavorare alla Gazzetta dello Sport è stato come entrare in un paese delle meraviglie sportive. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,