Antonio Conte è il protagonista di un’altra sorprendente rinascita calcistica. Il suo metodo, ormai riconoscibile e collaudato, si basa su pochi semplici passi: entrare nella testa dei suoi giocatori, plasmare il loro approccio mentale e infine incidere sulla classifica. Questo approccio lo ha portato a successi che pochi avrebbero potuto prevedere con certezza, specialmente considerando le condizioni di partenza delle squadre che ha guidato. Con la Juventus nella stagione 2011-12, Conte ha spezzato un digiuno di nove anni senza scudetto, mentre con l’Inter nel 2020-21 ha messo fine a un’attesa di undici anni. Ora, il suo lavoro di trasformazione è in atto con il Napoli, una squadra che aveva concluso la stagione precedente distante ben 41 punti dalla vetta.
Il primo passo di Conte è stato quello di lavorare sulla mentalità dei giocatori, eliminando le scorie del passato e infondendo nuova fiducia e determinazione. La sconfitta iniziale contro il Verona era l’ultimo strascico di un Napoli incerto e demotivato. Dopo di ciò, Conte ha iniziato a modellare le menti e gli animi della squadra. Ha parlato con Giovanni Di Lorenzo, il capitano, incaricandolo di guidare il gruppo, e ha ottenuto il massimo da lui. Ha risvegliato un Olivera mai visto così energico e ha convinto Matteo Politano a sacrificarsi in un inedito ruolo da terzino. Anche Romelu Lukaku sembra aver trovato una nuova carica senza bisogno di tante parole da parte del tecnico.
Conte ha instillato nella squadra una consapevolezza e una forza mentale che in estate sembravano inimmaginabili. I soli cinque gol subiti e i sette clean sheet ottenuti sono il risultato di un’applicazione e concentrazione che molti allenatori, come Simone Inzaghi con la sua Inter, spesso faticano a ottenere dai loro giocatori. Conte ha rielaborato anche il sistema di gioco, abbandonando l’amato 3-5-2 per adattarsi alle caratteristiche del Napoli. Grazie al sacrificio di Politano, la squadra adotta una difesa 5-4-1 che si trasforma rapidamente in attacco, sfruttando la versatilità di giocatori come McTominay.
Il Napoli ha mostrato un’organizzazione e una capacità di transizione che ha messo in difficoltà le squadre avversarie, come si è visto contro il Milan. Il primo gol, nato da una rapida successione di passaggi, ha evidenziato i problemi di equilibrio dei rossoneri, che spesso si trovano esposti in fase difensiva. Conte ha scelto attentamente i suoi uomini, bocciandone alcuni e promuovendone altri, creando un gruppo solido e coeso che ha potuto sviluppare intese e automatismi nel corso delle prime dieci giornate di campionato.
A differenza di altre squadre, come la Juventus di Thiago Motta ancora alla ricerca di un’identità chiara, il Napoli di Conte si presenta come una macchina ben oliata, capace di competere ai massimi livelli. Conte, però, non si lascia trascinare dall’euforia. È consapevole che il percorso è ancora lungo e che ci sono aspetti del gioco da migliorare, soprattutto quando si tratta di affrontare le squadre di livello inferiore, dove è fondamentale non sprecare energie e mantenere alta la qualità del gioco.
Nonostante le difficoltà iniziali, il Napoli si trova ora in testa alla classifica con 25 punti, un risultato che supera quello delle precedenti esperienze di Conte con Juventus e Inter. Tuttavia, il tecnico mantiene un profilo basso, sottolineando le difficoltà della scorsa stagione e parlando di obiettivi europei come traguardo realistico. Sostiene che il Milan, nonostante le sue ristrutturazioni, partiva da una base superiore, mentre lui ha dovuto ricostruire un Napoli che conteneva già elementi di successo, ma che andava rimesso in moto con nuove soluzioni tattiche.
Le prossime partite saranno cruciali per testare ulteriormente il valore del Napoli. Dopo aver affrontato squadre di livello inferiore, sarà interessante vedere come si comporterà contro avversari più blasonati e in forma. Tuttavia, considerando il lavoro svolto da Conte in pochi mesi, è lecito aspettarsi che il Napoli continui a crescere, diventando sempre più una squadra temibile, capace di lottare per i più alti traguardi. Con il tempo, la fiducia e l’aggiunta di giocatori chiave, come un Lobotka in forma, il Napoli potrebbe consolidare ulteriormente la sua posizione ai vertici del calcio italiano.
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