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Il futuro incerto di Arthur: la strategia della Juve per gennaio

La situazione attuale di Arthur Melo

Arthur Melo, centrocampista brasiliano della Juventus, si trova in una situazione complessa. Pur essendo tesserato per il club torinese e inserito nella lista della Champions League, il suo impiego in campo è praticamente assente. La sua ultima apparizione risale infatti al 7 aprile, quando era in panchina con la Fiorentina, squadra avversaria. Da quel momento, Arthur ha vissuto una sorta di vita da “separato in casa”, continuando ad allenarsi regolarmente presso il Juventus Training Center della Continassa e il centro sportivo di Vinovo, ma senza mai mettere piede sull’Allianz Stadium.

Un programma di allenamento personalizzato

Nella nuova stagione, Arthur ha seguito un programma di allenamento personalizzato, ma nonostante i suoi sforzi, non è mai stato considerato parte integrante del progetto tecnico di Thiago Motta. Inizialmente, il brasiliano è stato inserito nella lista dei calciatori non desiderati, un gruppo dal quale solo Weston McKennie è riuscito a reintegrarsi. Tutti gli altri, a eccezione di Arthur, hanno trovato nuove sistemazioni, alcune in prestito e altre a titolo definitivo. La situazione del calciatore è quindi di stallo: non è stato trovato un club disposto a ingaggiarlo e, di conseguenza, la sua vita da fuori rosa proseguirà fino al gennaio prossimo.

La strategia della Juventus

Nonostante le difficoltà, la Juventus è determinata a risolvere la questione durante la sessione invernale di calciomercato. Il direttore tecnico Cristiano Giuntoli sta lavorando per trovare una soluzione che possa soddisfare tutte le parti coinvolte. Da un lato, Arthur desidera tornare a giocare con regolarità, mentre dall’altro, il club torinese cerca di alleggerirsi di un contratto oneroso. Nel 2023, infatti, il contratto di Arthur è stato prolungato, con il suo ingaggio ridotto a circa 5 milioni di euro netti a stagione, ma con una scadenza fissata al 30 giugno 2026. Ciò significa che la Juventus potrebbe risparmiare almeno 2 milioni di euro, oltre alle relative tasse, se riuscisse a finalizzare un trasferimento in prestito.

Le opzioni di mercato

La situazione di Arthur è ben nota e, avvicinandosi al 2025, le opzioni sul mercato si stanno facendo più concrete. Due anni fa, il Liverpool mostrò interesse nei suoi confronti, ma nonostante ciò, il giocatore non venne mai utilizzato. L’anno successivo, la Fiorentina lo accolse in prestito, e fu in quella stagione che Arthur dimostrò di poter ancora essere utile a un club di livello. Tuttavia, il principale ostacolo rimane il costo del suo ingaggio: il prolungamento del contratto nel 2023 fu pensato per consentire un prestito oneroso alla Viola, con un costo di 2 milioni più ulteriori 2 di bonus, oltre a un diritto di riscatto fissato a 20 milioni.

Un cambiamento radicale

Le diverse formule di trasferimento sono sul tavolo e potrebbero essere esplorate ulteriormente. È interessante notare come, nel 2020, la situazione di Arthur fosse ben diversa: considerato un potenziale fuoriclasse, il suo acquisto da parte della Juventus per 72 milioni di euro più 10 di bonus, mentre Miralem Pjanic veniva ceduto come contropartita, rappresentava un investimento significativo. Oggi, però, il contesto è cambiato radicalmente. La dirigenza bianconera è ora concentrata su stipendi più sostenibili e su giovani talenti da sviluppare, allontanandosi così da operazioni finanziarie di questo tipo.

Il futuro di Arthur

Il futuro di Arthur potrebbe prendere diverse direzioni. Potrebbe trovare una nuova opportunità in un campionato di alto livello, oppure intraprendere un’avventura in Turchia o nel Brasile, suo paese d’origine. Queste opzioni potrebbero rappresentare un modo per ricominciare da zero e ritrovare la forma che lo ha reso un calciatore promettente in passato. Dato il suo talento e le sue abilità, è probabile che ci saranno club interessati a lui, a patto che si riesca a trovare un accordo economico soddisfacente per entrambe le parti. La Juventus, dal canto suo, sembra determinata a chiudere questo capitolo e a ristrutturare il proprio organico in modo da poter affrontare al meglio le sfide future.

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