Napoli-Roma non sarà mai una sfida come tutte le altre: ecco la storia che c’è dietro e i motivi di una rivalità per certi versi assurda
Domani alle 18 al “Maradona” di Napoli andrà in scena una sfida, valida per la 13a giornata di serie A, che non è mai stata come le altre: Napoli-Roma, lo storico derby del Sud. Nel corso degli anni diversi accadimenti hanno portato questa classica del calcio italiano ad essere una delle sfide più accese e sentite a partire dalle tifoserie.
Una volta i tifosi delle due squadre erano gemellati. Entrambe rappresentavano quel volersi ribellare ai poteri forti del Nord, la voglia di emergere nel mondo del calcio che spesso è stato lo specchio del Paese con il centro-sud relegato a raccogliere le briciole di quanto lasciato dalle tre strisciate nordiste. Inoltre il calore e il folklore con le quali i tifosi seguivano le rispettive squadre era pressoché identico.
Poi verso la metà degli anni ’80 la fine, repentina, di questa solida amicizia ha lasciato spazio ad una cruda rivalità che è andata peggiorando anno dopo anno, raggiungendo l’apice nel 2014 con l’uccisione di Ciro Esposito, dopo alcuni scontri con alcuni ultras romanisti in prossimità dell’Olimpico. E dire che quella sera non si giocava nemmeno un match tra Napoli e Roma ma la finale di Coppa Italia tra azzurri e Fiorentina. Segno di come la rivalità vada oltre il calcio.
Ma restando sul rettangolo di gioco sono diversi gli incroci epocali che si ricordano tra queste due squadre. Non c’è mai stato, nella storia, una finale Napoli-Roma o una sfida scudetto tra le due (negli anni di gloria dell’una o dell’altra la lotta era sempre con una grande del Nord) ma spesso si son trovati la rivale sulla strada del successo.
Come nel 2001 quando la Roma poteva festeggiare il suo terzo (e fin qui ultimo) scudetto proprio nel capoluogo campano, contro una squadra destinata alla retrocessione in serie B. L’orgoglio dei campani, che fermarono sul 2-2 i più quotati rivali, rinviò alla settimana successiva i due verdetti (scudetto e retrocessione). Memorabile anche il 4-4 dell’autunno 2007 (ma si giocava all’Olimpico).
Negli ultimi anni si ricordano diversi scontri diretti validi per l’ingresso in Champions o nella lotta scudetto per i partenopei. Il 2-4 del marzo 2018 tolse agli uomini di Sarri il primato nell’anno dei record ai danni della Juve. I partenopei si vendicarono con il 4-0 nel ricordo di Maradona a pochi giorni dalla scomparsa del D10S nel novembre 2020 o con la doppia vittoria (0-1 e 2-1) due campionati fa, quello del tricolore azzurro. L’anno scorso al “Maradona” terminò con un 2-2 che non fece contente nessuna delle due. Andiamo a vedere come finirà questa volta.
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