L’idea di costruire una squadra vincente a Philadelphia sembrava a prima vista semplice. Con l’aggiunta di Paul George, uno dei migliori giocatori della NBA, a un roster già composto da Joel Embiid e Tyrese Maxey, e sotto la guida di un allenatore vincente come Nick Nurse, l’obiettivo di lottare per il titolo sembrava a portata di mano. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa. Dopo le prime settimane della stagione 2024-25, i nuovi Big Three hanno condiviso solo sei minuti di gioco insieme, e la squadra si trova a galleggiare nel penultimo posto della Eastern Conference, con un deludente record di sole tre vittorie nelle prime sedici partite.
Paul George, pur rimanendo ottimista, sottolinea che “nessuno dice che è finita” e che ci sono ancora possibilità di ripresa. Tuttavia, il contesto attuale della Eastern Conference, dominata da squadre come Cleveland e Boston, rende sempre più difficile immaginare una rapida risalita della squadra. Le sconfitte si accumulano, e i dubbi sul fatto che Philadelphia possa ancora salvare la stagione diventano sempre più pesanti.
Il problema principale dei Sixers è che i giocatori che dovevano rappresentare i punti di forza della squadra si sono trasformati in debolezze. Joel Embiid, MVP della stagione 2022-23 e considerato uno dei tre migliori giocatori NBA quando è in salute, sta lottando con continui problemi fisici. Il centro trentenne, che guadagna 51,4 milioni di dollari, ha saltato l’intero training camp a causa di un problema al ginocchio sinistro. Nonostante una prestazione di 35 punti e 11 rimbalzi, questo non è bastato per evitare una sconfitta contro Memphis. Dopo quella partita, il ginocchio di Embiid si è gonfiato di nuovo, costringendolo a un nuovo stop.
Ma i problemi di Embiid non si limitano a quelli fisici. Dopo aver ricevuto una multa per aver dichiarato che probabilmente non avrebbe più giocato in back-to-back, il suo comportamento è diventato oggetto di discussione. Recentemente, ha spinto un giornalista in spogliatoio, subendo una squalifica di tre partite. Questo clima di tensione non aiuta certamente la squadra a trovare la propria identità e a costruire una chimica vincente.
Paul George, che percepisce 49,2 milioni di dollari in questa stagione, non è stato da meno in termini di difficoltà. Dopo un inizio stagionale ritardato a causa di un infortunio al ginocchio, le sue prestazioni sono state deludenti, con una media di 14,9 punti, la più bassa dal suo rientro in NBA nel 2014-15, dopo un grave infortunio. Anche Tyrese Maxey, che ha firmato un contratto quinquennale da 204 milioni dopo una stagione da Most Improved Player, ha saltato due settimane a causa di un infortunio.
Le assenze delle stelle non sono l’unico problema per i Sixers. Molti veterani, arrivati con l’aspettativa di contribuire a una squadra in lotta per il titolo, non stanno rendendo come ci si aspettava. Inoltre, ci sono giocatori che vengono messi sotto eccessiva pressione, costretti a dare il massimo mentre i giocatori chiave sono fuori gioco. George ha commentato: “È difficile. Ci sono giocatori che sono venuti qui per giocare con me, Joel e Tyrese, ma ora stiamo chiedendo loro di fare molto mentre noi siamo fuori”.
Il risultato è un disastro su più fronti: Philadelphia ha il terzo peggior attacco della lega, con una media di 105,6 punti concessi ogni 100 possessi, mentre la difesa si posiziona nella media, al diciottesimo posto per efficienza. Inoltre, la partenza è la peggiore dai tempi del “Trust The Process”, e i tifosi, abituati a risultati ben più promettenti, non esitano a esprimere il loro disappunto.
Anche l’emergere del rookie Jared McCain, scelto come sedicesima scelta al Draft e attualmente con una media di 16,6 punti a partita, non riesce a sollevare il morale della squadra. Philadelphia aveva puntato su George per ridurre la dipendenza da Embiid, ma la realtà è che la squadra ha bisogno di Embiid al 100% per competere a livelli elevati. Attualmente, il centro non è in forma e ha bisogno di tempo per recuperare, ma la squadra non ha il lusso di aspettare.
Con 145 milioni di dollari promessi per la prossima stagione ai suoi tre migliori giocatori, Philadelphia non può permettersi di fallire. Mentre la dirigenza continua a sperare in una ripresa, il tempo stringe e ogni partita persa aumenta la pressione su una squadra che ha l’ambizione di lottare per il titolo ma si trova a fronteggiare una crisi profonda e complessa.
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