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Il Coni e il futuro: 43 presidenti federali chiedono il superamento del terzo mandato - ©ANSA Photo
In un momento cruciale per il futuro dello sport italiano, 43 presidenti di federazioni sportive hanno unito le forze per chiedere al Governo di modificare le norme elettorali del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). La richiesta, formalizzata in una lettera di cui l’agenzia Ansa ha ottenuto visione, mira a equiparare le regole che disciplinano le elezioni all’interno del Coni a quelle delle altre federazioni sportive.
Attualmente, la legge italiana preclude a Giovanni Malagò, presidente del Coni dal 2013, e a molti presidenti di comitati regionali la possibilità di ricandidarsi dopo aver completato il terzo mandato. Questa limitazione è vista da molti come un ostacolo alla continuità della governance sportiva e alla possibilità di portare avanti progetti a lungo termine. La lettera sottolinea l’importanza di una maggiore stabilità e di una visione strategica nel panorama sportivo italiano, che ha bisogno di una guida esperta e consolidata.
Le federazioni sportive, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere e sviluppare le varie discipline in Italia, e la loro gestione richiede una conoscenza approfondita delle dinamiche sportive e delle esigenze degli atleti. La proposta di modifica delle norme elettorali è quindi motivata dalla volontà di garantire che i presidenti possano continuare a lavorare per il bene dello sport italiano, senza interruzioni dovute a scadenze temporali imposte dalla legge.
esclusioni e dissensi
È interessante notare che, tra le 50 federazioni sportive affiliate al Coni, sono stati esclusi dal documento inviato al Governo alcuni enti pubblici, tra cui l’Automobile Club d’Italia (Aci), l’Aeroclub d’Italia e il Tiro a segno. Questa esclusione ha suscitato interrogativi riguardo alla rappresentatività della lettera e alla reale volontà di coinvolgere tutte le parti interessate nel dibattito. Inoltre, i presidenti delle federazioni del nuoto e dei medici sportivi, rispettivamente Paolo Barelli e Francesco Casasco, non sono stati interpellati, nonostante il loro ruolo di parlamentari.
Una figura di spicco che ha manifestato la propria opposizione a Malagò è quella di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis, noto per le sue posizioni critiche nei confronti della leadership attuale del Coni. La sua assenza nella lettera rappresenta un importante elemento di dissenso all’interno del mondo sportivo, evidenziando le divisioni che esistono anche all’interno dello stesso ambito.
Anche il presidente della Federazione Italiana Taekwondo, Angelo Cito, ha deciso di non sottoscrivere la lettera. Le sue motivazioni non sono state chiarite, ma la sua scelta di non unirsi al coro di richieste potrebbe indicare una posizione neutrale o una preferenza per l’attuale sistema di governance. La situazione attuale mette in luce la complessità delle relazioni tra le diverse federazioni e il Coni, dove interessi e ambizioni personali possono influenzare le decisioni collettive.
il dibattito sul terzo mandato
La questione del terzo mandato non è nuova nel panorama sportivo italiano. Già in passato, si sono sollevate discussioni riguardanti la durata dei mandati e le modalità di elezione. L’idea di limitare i mandati è spesso giustificata dalla necessità di rinnovamento e di apportare nuove idee e prospettive nella gestione delle federazioni. Tuttavia, i firmatari della lettera sostengono che l’esperienza e la competenza acquisita nel corso degli anni siano essenziali per affrontare le sfide sempre più complesse che il mondo dello sport deve affrontare.
un contesto di riforme
Il dibattito sulle norme elettorali del Coni si inserisce in un contesto più ampio, in cui la governance sportiva è sotto scrutinio. Le recenti riforme e le misure di trasparenza richieste dall’Unione Europea e dalle istituzioni internazionali hanno portato a una maggiore attenzione sulle pratiche di gestione all’interno delle federazioni. La lettera dei 43 presidenti federali rappresenta quindi non solo una richiesta di modifica di un articolo di legge, ma anche una risposta a queste pressioni esterne e una volontà di garantire un futuro più solido e sostenibile per lo sport italiano.
Mentre il Governo si prepara a discutere questa richiesta, l’attenzione è rivolta a come risponderà a queste istanze e quali misure intenderà adottare per garantire un equilibrio tra stabilità e rinnovamento nel mondo sportivo. Sarà interessante osservare quali sviluppi seguiranno e se la modifica delle norme elettorali del Coni avrà un impatto significativo sulla governance sportiva in Italia.