Il 1° novembre del 1979 segna una data cruciale nella storia del calcio e dell’imprenditoria italiana: l’incontro tra Adriano Galliani e Silvio Berlusconi. Quella giornata fredda di novembre, con temperature tipiche della Brianza, è stata il punto di partenza di una collaborazione che avrebbe segnato non solo il destino del Milan, ma anche quello del Monza e di molti progetti imprenditoriali legati al mondo delle telecomunicazioni.
Adriano Galliani si trovava in viaggio verso Siena, deciso a trascorrere il ponte di Ognissanti, quando ricevette una telefonata inaspettata. La sua segretaria lo informava che Silvio Berlusconi, all’epoca un nome poco noto a Galliani, lo aveva invitato a cena nella sua residenza ad Arcore. Senza esitazioni, Galliani accettò l’invito, cambiò rotta e tornò in Brianza. Questo primo incontro fu l’inizio di un’amicizia e di una collaborazione che avrebbe avuto un impatto duraturo nel mondo del calcio e oltre.
Durante quella cena, Berlusconi, con una visione incredibile per il futuro, espresse il suo desiderio di creare tre reti televisive nazionali. Chiese a Galliani se la sua azienda, Elettronica Industriale, potesse essere parte di questo ambizioso progetto. Senza esitazioni, Galliani confermò il suo interesse e Berlusconi, con un gesto di fiducia sorprendente, propose di acquistare il 50% dell’azienda, affidando a Galliani la determinazione del prezzo. Quella stretta di mano segnò l’inizio di un’avventura che avrebbe trasformato il panorama mediatico italiano.
Silvio Berlusconi, descritto da Galliani come “il Guardiola degli imprenditori”, era un uomo con una straordinaria capacità di motivare e ispirare. Questa abilità si manifestava anche nel suo amore per il calcio, in particolare per il Milan. Durante quella cena, Berlusconi parlò con passione delle formazioni del Milan degli anni Sessanta, dimostrando una conoscenza e un affetto profondi per la squadra. Anche se non ne era ancora il proprietario, Berlusconi aveva già dimostrato il suo sostegno al club. Nel 1981, contribuì a portare Johan Cruijff a Milano per giocare con i rossoneri durante il Mundialito per Club.
La relazione tra Berlusconi e Galliani si estese oltre il Milan, arrivando a toccare anche il Monza, una squadra che ha sempre avuto un posto speciale nel cuore di Galliani. Ricorda con affetto come riuscì a far innamorare Berlusconi del Monza, un’impresa che considera una delle sue più grandi vittorie personali. Quando Berlusconi acquistò il Monza nel 2018, completò un cerchio iniziato molti anni prima, quando Galliani e Felice Colombo, allora nel CdA del Monza, avevano condiviso esperienze simili.
Nel corso degli anni, Galliani ha vissuto molte emozioni intense legate al calcio. Ricorda il nervosismo durante la partita del Monza contro il Milan, quando decise di lasciare lo stadio per l’emozione. Nonostante le sfide, il suo impegno per il Monza rimane incrollabile. La terza salvezza consecutiva in Serie A sarebbe un altro traguardo straordinario, un “capolavoro” come lo definisce lui stesso.
Nel frattempo, il giovane Daniel Maldini rappresenta una promessa per il futuro del Monza. Galliani ne riconosce le qualità tecniche e fisiche, sottolineando che ha bisogno solo di “un po’ più di cattiveria”. Nonostante l’interesse di altri club, Maldini ha scelto di restare a Monza, un segno della fiducia e dell’affetto che nutre per la squadra.
Il futuro del Monza sembra luminoso, anche se le trattative con il fondo Gamco per un possibile ingresso nel club non hanno ancora portato a un’offerta concreta. Fininvest continua a sostenere il club, garantendo stabilità e continuità. La storia tra Galliani e Berlusconi, iniziata in quella fredda sera del 1979, continua a influenzare il calcio italiano, dimostrando come la passione e la visione possano trasformare non solo una squadra, ma un intero settore.
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