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I rivali amici di Jannik: chi sono i concorrenti di Sincaraz

Jannik Sinner: un compagno di viaggio nel tennis

Jannik Sinner, giovane prodigio del tennis italiano, è noto non solo per essere un avversario formidabile sul campo, ma anche per la sua capacità di costruire solide amicizie con i suoi colleghi. La sua amicizia con Carlos Alcaraz, spesso definita con il soprannome affettuoso “Sincaraz”, è un esempio di come la competizione possa andare di pari passo con il rispetto reciproco. Durante la finale del Six Kings Slam, entrambi i giocatori hanno dimostrato un profondo rispetto reciproco, scambiandosi gesti di cameratismo e parole di stima. Tuttavia, il mondo di Jannik Sinner è popolato da molti altri amici e rivali che condividono con lui la passione per il tennis.

Un legame speciale con Hubert Hurkacz

Uno degli amici più cari di Sinner nel circuito è Hubert Hurkacz. Il polacco, con il quale Sinner ha spesso giocato in doppio, è stato descritto dall’italiano come “forse il migliore amico che ho nel circuito”. Nonostante la competizione serrata, come dimostrato dalla finale di Miami 2021 vinta da Hurkacz, la loro amicizia rimane forte. Entrambi si allenano insieme e si sostengono reciprocamente, pur mantenendo la consapevolezza che sul campo da tennis c’è spazio solo per un vincitore.

L’amicizia con Lorenzo Sonego

Anche Lorenzo Sonego è un amico caro di Sinner. I due si sono allenati insieme più volte e Sinner ha sempre parlato di Sonego con grande affetto. Dopo una vittoria netta su Sonego a Madrid, Jannik ha espresso quanto sia difficile separare il rapporto umano dalla competizione sportiva. La loro amicizia è significativa anche grazie alla collaborazione nella squadra di Coppa Davis, dove entrambi rappresentano con orgoglio l’Italia.

Matteo Berrettini e il sostegno reciproco

Matteo Berrettini è un altro giocatore che ha un rapporto speciale con Sinner. Nonostante le sfide personali, Berrettini ha sempre nutrito un profondo rispetto per Jannik, e viceversa. La loro relazione è caratterizzata da un sostegno reciproco, con Sinner che si è dichiarato sempre disponibile ad aiutare Berrettini nei momenti di bisogno. Entrambi condividono l’obiettivo di portare il tennis italiano ai massimi livelli, e questa missione comune li unisce ulteriormente.

L’amicizia con Alex De Minaur

Alex De Minaur, australiano di talento, è un altro amico di lunga data di Sinner. Anche se De Minaur ha un record poco invidiabile contro l’italiano, con sette sconfitte consecutive, la loro amicizia è solida. Dopo una delle loro partite, De Minaur ha scherzosamente commentato sui social media, suscitando risate sia tra i fan che tra i giocatori stessi. Questa capacità di mantenere l’amicizia al di sopra della competizione è una delle caratteristiche che rendono Sinner un compagno apprezzato nel circuito.

La crescita con Jack Draper

Jack Draper, giovane britannico, condivide con Sinner un legame nato dai tempi delle competizioni giovanili. Draper ricorda come, nei primi incontri, Sinner non fosse tra i favoriti, eppure il tempo ha dimostrato il suo straordinario talento. La loro amicizia è cresciuta attraverso scambi di messaggi nei momenti sia positivi che negativi, unendo i due giovani atleti in un viaggio comune nel mondo del tennis professionistico. La loro collaborazione nel doppio a Montreal è stata un’esperienza unica, che ha rafforzato ulteriormente il loro legame.

Conclusione: l’importanza delle relazioni nel circuito

La capacità di Jannik Sinner di costruire e mantenere amicizie all’interno del circuito, pur rimanendo un avversario competitivo, è un riflesso del suo carattere. La sua abilità nel gestire la dualità dell’amicizia e della rivalità è ciò che lo rende non solo un grande giocatore, ma anche una figura rispettata e amata dai suoi pari. Queste relazioni, basate su rispetto e stima reciproca, contribuiscono a creare un ambiente positivo nel circuito, dove la competizione è intensa ma sempre accompagnata da un senso di comunità e amicizia.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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