Hazard ha detto basta. Il calciatore belga ha annunciato il ritiro spiegando, attraverso un comunicato pubblicato sui profili social, che bisogna sapersi ascoltare e dire basta al momento giusto. E così, a dispetto di una età ancora giovane, a soli 32 anni, l’ex Real Madrid ha appeso gli scarpini al chiodo. Piuttosto presto, ma non è il solo.
Il principino, al secolo, Claudio Marchisio, ha lasciato l’attività agonistica a soli 33 anni, decisione maturata dai tormenti causati dai continui problemi fisici che lo limitavano in campo. Nessun rimpianto. Adesso commenta il calcio e si è dedicato ad attività imprenditoriali che gli danno altrettanta soddisfazione. Anche il Principe di Galles ha detto stop a 33 anni. Una parabola molto simile, quella di Bale e Hazard. Anche il gallese ha dovuto prima combattere e poi arrendersi a dei muscoli di seta. Un destino simile a quello di Hidetosi Nakata che anticipa i suoi due colleghi lasciando da under 30. A 29 anni, dice basta per dedicarsi alle attività imprenditoriali.
Non è stata una scelta, quella di Marco Van Basten, piuttosto una necessità. Il centravanti olandese, uno dei migliori interpreti della storia del ruolo, ha annunciato l’addio al calcio a soli 31 anni. La cartilagine della caviglia non gli ha lasciato alcuna possibilità. Ha smesso, di fatto, a 29 anni, dopo la finale persa contro l’Olympique Marsiglia. Anche un altro grandissimo del calcio ha chiuso… in anticipo rispetto alle previsioni: Michel Platini Nel 1987, a soli 32 anni, smette. Le Roi abdica: Michel Platini lascia il calcio. Aveva perso brillantezza, ma non eleganza, Tuttavia, prima di essere messo in discussione, ha preferito lasciare. Eric Cantona era decisamente meno regale, ma ha scritto la storia dello United, interrotta bruscamente nel 1997, alla soglia dei 31 anni, dopo aver perso in semifinale contro il Borussia Dortmund. Campione del mondo da giocatore e da commissario tecnico, Deschamps ha scelto i tempi giusti per dire addio al calcio. Lascia a soli 32 anni ma per sedersi in panchina e tornare a vincere come quando era in campo.
Anche in Germania ci sono dei casi simili a quello di Hazard. Di solito i tedeschi sono un prodigio di efficienza fisica prima ancora che tecnica. Così non è stato per André Schurrle, considerato uno dei talenti più promettenti in tutta la Germania. Mantenutosi in parte nel mondiale 2014, ha poi dovuto gestire infortuni, cali di forma e di interesse verso il calcio fino ad arrivare a dire basta nel 2020 a 29 anni. Ne ha due in meno lo sfortunatissimo Sebastian Deisler che dopo cinque infortuni al ginocchio preferisce chiudere con il calcio a soli 27 anni per giocare e vincere la partita con la depressione causatagli da tanti guai fisici.
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