Motori

“Hamilton e Schumacher, stessa pasta”, giura chi li conosce bene..

Lewis Hamilton sarà un pilota Ferrari nel 2025. Una scelta che ha scosso le fondamenta della Formula 1 e che si traduce in un record. Non appena il pilota inglese si infilerà nell’abitacolo della Rossa di Maranello, il Cavallino Rampante sarà l’unica scuderia ad aver affidato la propria monoposto Hamilton e Schumacher ai due piloti più vincenti di sempre. E fra i pochi che hanno avuto l’onore e l’onere di convincere sia con il tedesco che con l’inglese è Aldo Costa.

Hamilton e Schumacher due piloti, stessa pasta

L’attuale direttore tecnico della Dallara ha lavorato sia con Michael Schumacher sia con Lewis Hamilton e conosce benissimo entrambi: “Sono due piloti della stessa pasta, anche se appartengono a due generazioni differenti. Non possono essere messi a paragone e non solo per via della anagrafe. In ogni caso sono molto meno lontani di quanto si possa immaginare. Hanno parecchio in comune. L’approccio metodico e analitico alla macchina e una meticolosità capace di spostare gli equilibri sino a determinare il risultato”. Del resto, a certi livelli, è sufficiente un dettaglio per rosicchiare o perdere decimi e posizioni.

La differenza: uno pilota da test l’altro da simulatore

Immagine | Epa

I due, però, come sottolinea Costa, hanno vissuto una epoca differente anche nella sostanza. Schumacher è stato l’ultimo pilota a poter sviluppare l’auto attraverso dei test in pista. Hamilton invece si è ritrovato un prodotto già “finito” al massimo da ritoccare qua e là. “I test erano fondamentali nei primi anni 2000. E il tedesco era formidabile, quasi unico, come collaudatore e sviluppatore. Hamilton invece è figlio  dell’era del simulatore. “Non a caso, Schumacher, tornato in Mercedes e senza poter girare, ha sofferto. Nell’era attuale la grandezza del pilota consiste nella capacità di spingere al massimo una monoposto che non può conoscere e provare a fondo. E in questo senso anche Hamilton è un maestro. Nessuno come lui ha la capacità di interpretare e far rendere al meglio le gomme”.

I perché della scelta di Hamilton                

Resta da capire cosa abbia spinto Lewis Hamilton, sulla soglia dei 40 anni, a sposare il progetto Ferrari, non esattamente un sinonimo di vittoria da diversi anni. E negli ultimi mesi, neanche di particolare competitività. Costa si è fatto un’idea precisa al riguardo: “Lewis si lascia spesso guidare dall’istinto e ha scelto di seguire il cuore. Non è certo una decisione dettata dal fattore economico. E non è affatto detto che si porti dietro qualcuno. Nel 2013 si presentò da solo in Mercedes, e qualcuno pensò fosse matto ma poi le cose non sono andate così male…”

 

Luigi Pasquale Pellicone

Recent Posts

Sinner supera De Minaur e conquista la semifinale a Melbourne tra le aspettative e i timori

Melbourne torna a brillare grazie a Jannik Sinner, che con una prestazione superlativa ha messo…

2 ore ago

Italia-Germania: la sfida decisiva dei mondiali di pallamano

La nazionale italiana di pallamano si prepara a una partita cruciale nel contesto dei Mondiali…

2 ore ago

Neymar verso l’addio all’Al Hilal: il nodo economico da sciogliere

Neymar Jr., considerato una delle stelle più luminose del calcio mondiale, si trova attualmente al…

3 ore ago

Sinner supera De Minaur e conquista la semifinale a Melbourne tra le paure e le speranze

Non ci sono più ombre su Melbourne, poiché Jannik Sinner ha dimostrato di essere tornato…

3 ore ago

Spalletti sogna di diventare ‘ct’ e lo scrive sulla carta d’identità

In una recente intervista rilasciata a Vivo Azzurro, la piattaforma OTT della Federcalcio, Luciano Spalletti,…

3 ore ago

Neymar verso Al Hilal: un addio complicato da ostacoli economici

Neymar, uno dei calciatori più talentuosi e discussi a livello mondiale, sta affrontando una situazione…

3 ore ago