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Haarhuis: italia, il segreto per continuare a gioire con sinner

Paul Haarhuis, storico capitano della nazionale olandese di tennis, si trova a un momento cruciale della sua carriera. Dopo anni di impegno e dedizione, l’Olanda è finalmente riuscita a raggiungere la finale della Coppa Davis. Oggi pomeriggio, a Malaga, Haarhuis e i suoi ragazzi affronteranno l’Italia, un’avversaria temibile e ricca di talento. Con un passato che non può essere dimenticato, Haarhuis guarda al futuro con ottimismo e determinazione.

Un passato che insegna

Haarhuis non può fare a meno di ricordare il 2001, un anno di grande delusione per l’Olanda. “Nel 2001 siamo stati sfortunati,” afferma. “Il primo singolare ha visto Sluiter ritirarsi a causa di un infortunio, e Schalken ha perso in modo molto combattuto. Dopo 24 ore, il sogno di una finale era svanito.” Tuttavia, Haarhuis preferisce concentrarsi sul presente. “Essere parte di questa grande squadra è fantastico, e il nostro desiderio ora è continuare a gioire.”

Una squadra in crescita

L’Olanda ha dimostrato di essere una nazione in forte crescita nel tennis, avendo raggiunto la finale per tre anni consecutivi. Haarhuis sottolinea: “Stiamo lavorando bene e abbiamo imparato dai nostri errori passati.” Dopo le eliminazioni nei quarti di finale negli anni precedenti, quest’anno la squadra si sente pronta a fare il passo decisivo. “La Spagna è un grande avversario, ma ci sentiamo pronti a competere, specialmente contro Nadal e nel doppio. Non eravamo esattamente degli outsider,” aggiunge Haarhuis.

La sfida con l’Italia

La sfida con l’Italia rappresenta un nuovo capitolo nella carriera di Haarhuis. “È vero, abbiamo affrontato l’Italia l’anno scorso, ma quello era un quarto di finale. Adesso Sinner è cresciuto enormemente e Berrettini non era presente,” sottolinea. La presenza di Sinner, una delle giovani promesse del tennis mondiale, rende l’incontro ancora più interessante. “Con Sinner in squadra, partiamo con un punto quasi assicurato, ma Berrettini sente la pressione di dover contribuire in modo significativo.”

Haarhuis presenta i suoi giocatori, evidenziando le diverse personalità che compongono la squadra. “Van de Zandschulp è un giocatore molto riservato, e non mostra facilmente le sue emozioni. Ha dimostrato grande rispetto nei confronti di avversari come Nadal. Con il suo atteggiamento, può affrontare qualsiasi pressione,” spiega. “D’altra parte, Griekspoor è l’opposto: ama coinvolgere il pubblico e si esalta in situazioni di alta tensione. È un combattente in campo.”

Ma è Sinner a catturare maggiormente l’attenzione di Haarhuis. “Ho visto Sinner da giovane e ho subito notato il suo talento straordinario. La sua attitudine è da 10: è sempre gentile e disponibile, sia nella vittoria che nella sconfitta. È sorprendente come riesca a mantenere la sua umiltà nonostante il successo che ha ottenuto,” afferma il capitano olandese.

Un momento di entusiasmo

Il tennis in Olanda vive un momento di grande entusiasmo. “C’è una vera e propria mania per il tennis qui da noi,” racconta Haarhuis. “La sfida contro Nadal ha acceso l’interesse del pubblico, e i numeri parlano chiaro: gli articoli di tennis hanno visto un incremento dell’800% di lettori sui nostri media. Speriamo di mantenere alta questa attenzione anche dopo la finale.”

Nella lotta per la Coppa Davis, Haarhuis riconosce l’importanza del bilanciamento tra speranza e aspettativa. “Spero di vincere 2-0, ma sono consapevole che ogni partita sarà dura. Dovremo giocare al nostro meglio per avere successo.” Con un mix di emozione e determinazione, Haarhuis e la sua squadra si preparano a scrivere un nuovo capitolo nella storia del tennis olandese.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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