La situazione in casa Manchester City si presenta estremamente critica. Pep Guardiola, l’allenatore spagnolo che ha condotto il club verso innumerevoli successi, si trova a dover affrontare una delle sfide più difficili della sua carriera. A pochi giorni dalla partita di Champions League contro la Juventus a Torino, Guardiola potrebbe dover gestire una rosa ridotta a soli 12 giocatori di movimento, supportati da tre portieri e da alcuni giovani per completare la panchina.
Questa emergenza non è una novità per il City, che ha visto il proprio stato di forma deteriorarsi negli ultimi mesi. Con solo una vittoria nelle ultime nove partite in tutte le competizioni, il team sta attraversando il suo momento più difficile da quando Guardiola è arrivato nel 2016. Dopo aver dominato la Premier League e vinto la Champions League, i campioni d’Inghilterra si trovano ora a dover “sopravvivere”, come ha descritto lo stesso Guardiola, accettando i risultati e cercando di andare avanti. La partita di mercoledì contro la Juve rappresenta un’importante prova di resistenza per il City, che deve affrontare una delle squadre più forti d’Europa.
infortuni e assenze
Il problema principale risiede nella lunga lista di infortuni che ha colpito il club. Guardiola, noto per la sua cautela nel rivelare dettagli sugli infortuni, ha confermato che diversi titolari non saranno disponibili per la sfida contro la Juventus. Tra questi ci sono:
- Rodri
- Phil Foden
- Mateo Kovacic
- Nathan Aké
- Manuel Akanji
- John Stones
La loro assenza è particolarmente preoccupante, considerando che il City si trova in un periodo di congestione del calendario, con potenzialmente oltre 70 partite da disputare in questa stagione.
la gestione delle risorse
La rosa ridotta di Guardiola è il risultato di una filosofia di gestione delle risorse che, in situazioni di emergenza, mostra i suoi limiti. Mentre la squadra si prepara ad affrontare un impegno così gravoso, la mancanza di alternative valide costringe i pochi giocatori disponibili a un carico di lavoro eccessivo. Durante la recente partita contro il Crystal Palace, Guardiola ha potuto contare solo su Jack Grealish e Jeremy Doku, entrambi non al meglio della forma. Questo non solo influisce sulle prestazioni individuali, ma si riflette anche sul rendimento collettivo della squadra.
la condizione fisica dei giocatori
La condizione fisica dei giocatori è un’altra preoccupazione. Kevin De Bruyne, un elemento fondamentale per il City, ha dovuto affrontare un ritorno impegnativo e non ha potuto mantenere il livello di rendimento desiderato a causa del calendario serrato. Kyle Walker, rientrato da un infortunio, ha fatto del suo meglio per dare l’esempio, ma ha mostrato anche segni di stanchezza, commettendo errori costosi.
Guardiola ha espresso la sua preoccupazione per la condizione fisica dei suoi giocatori, sottolineando che, nonostante la presenza di campioni come Erling Haaland, Bernardo Silva e İlkay Gündoğan, la mancanza di rotazione sta causando affaticamento e incertezze. “Siamo fortunati ad avere Haaland, Rico Lewis, Bernardo e Gündoğan, che stanno giocando senza potersi riposare”, ha affermato Guardiola, evidenziando la difficoltà di mantenere un alto livello di prestazioni con una rosa così limitata.
Nonostante le difficoltà, il City resta una squadra temibile. Haaland, con il suo gol contro il Palace, ha raggiunto quota 13 reti in Premier League e 46 in Champions in sole 44 partite, superando leggende come Alessandro Del Piero. De Bruyne, pur non essendo al top, continua a rappresentare una minaccia per gli avversari e, insieme a Grealish e Doku, offre una certa pericolosità sulle fasce, anche se l’apporto di questi giocatori potrebbe essere limitato a brevi spezzoni di partita.
La Juventus, preparandosi ad affrontare il City, deve tenere in considerazione che, nonostante il calvario che Guardiola sta vivendo, la squadra è piena di talento e potrebbe facilmente sorprendere. La situazione attuale è complessa, ma i campioni d’Inghilterra hanno dimostrato, in più occasioni, di poter rispondere anche nei momenti di difficoltà. Sarà interessante vedere come Guardiola gestirà le sue risorse in una partita così cruciale e se il City riuscirà a trovare le forze per competere ad alti livelli nonostante le avversità.