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Gravina si candida da solo per la presidenza della figc

Gabriele Gravina, attuale presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), si appresta a intraprendere un nuovo quadriennio alla guida del calcio italiano, essendo l’unico candidato presentatosi per le prossime elezioni. La scadenza per la presentazione delle candidature è passata senza che altri nomi emergessero nel panorama calcistico nazionale, confermando così la sua posizione di leadership. L’assemblea elettiva si svolgerà il 3 febbraio 2024 e, con la mancanza di avversari, Gravina sembra destinato a continuare il suo operato.

La sua presidenza, iniziata nel 2018, è stata caratterizzata da una serie di sfide e innovazioni, non ultime le conseguenze della pandemia di COVID-19, che hanno messo a dura prova il mondo del calcio. Durante il suo mandato, Gravina ha dovuto affrontare questioni cruciali come:

  1. Riforma dei campionati
  2. Sostegno economico alle società
  3. Rilancio del calcio giovanile

La sua visione ha cercato di modernizzare il sistema calcistico italiano, ponendo particolare attenzione sulla sostenibilità economica e sulla promozione delle infrastrutture.

Impegno per il calcio femminile

Uno degli aspetti più significativi della sua presidenza è l’impegno per il calcio femminile, un settore che ha guadagnato visibilità e importanza negli ultimi anni. La Figc, sotto la guida di Gravina, ha adottato misure per:

  • Incentivare la partecipazione femminile
  • Migliorare le condizioni delle atlete
  • Promuovere eventi di rilevanza internazionale

L’attenzione verso il calcio femminile non è solo una questione di equità, ma rappresenta anche un’opportunità di crescita per il movimento, con un incremento dell’interesse e delle sponsorizzazioni.

Gestione delle risorse finanziarie

La gestione delle risorse finanziarie è stata un altro tema centrale. Gravina ha lavorato per migliorare la trasparenza e l’efficienza nella gestione dei fondi pubblici e privati destinati al calcio. Le difficoltà economiche del settore, amplificate dalla pandemia, hanno reso necessaria una revisione delle politiche di investimento e di sostegno alle associazioni calcistiche. La sua capacità di attrarre sponsor e di garantire fondi per lo sviluppo delle attività calcistiche è stato un punto a favore per la sua candidatura.

Inoltre, l’attuale presidente ha saputo navigare le acque tempestose delle polemiche legate alla governance del calcio italiano. Le controversie non sono mancate, e Gravina ha dovuto affrontare le critiche riguardanti la gestione delle competizioni, la lotta alla violenza negli stadi e la questione delle scommesse. La sua posizione è stata spesso quella di un mediatore, cercando di trovare un equilibrio tra le varie anime del calcio italiano, dai club professionistici alle leghe dilettantistiche.

Futuro del calcio italiano

La sua rielezione rappresenta una continuità in un periodo di transizione per il calcio italiano, con l’obiettivo di rafforzare le basi per il futuro. Gravina ha dimostrato di possedere le competenze necessarie per affrontare le sfide che si presenteranno nei prossimi anni, come la ristrutturazione dei campionati e l’integrazione delle nuove tecnologie nel gioco. La digitalizzazione e l’innovazione sono temi che potrebbero diventare centrali nel suo prossimo mandato, specialmente in un contesto in cui i diritti televisivi e le nuove piattaforme di streaming stanno cambiando il modo in cui il calcio viene consumato.

La scelta di Gravina come unico candidato potrebbe anche riflettere un certo consenso all’interno della federazione e tra i club, che potrebbero vedere nel suo operato un’opportunità per continuare il processo di riforma e modernizzazione avviato negli ultimi anni. Tuttavia, l’assenza di concorrenti potrebbe sollevare interrogativi sulla democraticità del processo elettorale e sulla necessità di un dibattito aperto su idee e progetti per il futuro del calcio italiano.

In questo contesto, è fondamentale che il nuovo quadriennio non solo continui nella direzione intrapresa, ma che si apra anche a nuove visioni e prospettive. Il calcio italiano ha bisogno di rinnovamento e di idee fresche, che possano contribuire a un rilancio complessivo del settore. Gravina ha dimostrato di avere una visione chiara e di saper affrontare le sfide, ma il futuro richiede anche di saper ascoltare le diverse voci e le esigenze di tutti gli attori coinvolti nel mondo del calcio. Le prossime settimane saranno quindi cruciali per capire come si svilupperà il panorama calcistico italiano sotto la guida di Gravina, in un momento in cui la stabilità e l’innovazione dovranno andare di pari passo.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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