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Gravina critica l’intreccio tra Serie A e politica

L’assemblea straordinaria per la modifica dello Statuto della FIGC si è aperta sotto un clima di forte tensione, soprattutto tra la Federazione e la Serie A. Il presidente Gabriele Gravina ha espresso con fermezza la sua posizione in merito, aprendo la seduta con un discorso incisivo e privo di compromessi. Ha sottolineato l’importanza del rispetto e della responsabilità come basi di una vera democrazia, criticando i recenti avvenimenti caratterizzati da prevaricazione e arroganza, piuttosto che da dialogo costruttivo e rispetto reciproco.

Mancanza di fair play e dialogo costruttivo

Nel corso del suo intervento, Gravina ha lamentato la mancanza di fair play nelle recenti riunioni, dove il confronto è stato spesso trasformato in attacchi personali e giochi di potere. Ha evidenziato come l’obiettivo principale non dovrebbe mai essere la sopraffazione dell’altro, ma piuttosto la costruzione di un dialogo aperto e trasparente. Gravina si è detto mortificato per il comportamento di chi preferisce l’arroganza alla collaborazione, sottolineando che il calcio è un patrimonio collettivo fatto di passioni, interessi e valori condivisi.

Autonomia del sistema calcistico

Il presidente della FIGC ha ribadito la necessità di un’autonomia del sistema calcistico italiano dalle interferenze esterne, incluso l’ordinamento statale. Ha richiamato l’attenzione su temi cruciali che richiedono l’intervento della politica: il Tax Credit, la redistribuzione dei proventi delle scommesse in favore dei vivai e delle infrastrutture, e la semplificazione delle normative per l’ammodernamento degli impianti sportivi. Gravina ha evidenziato come la vera sfida sia affrontare queste problematiche, piuttosto che alimentare conflitti interni che minano la stabilità del sistema.

Le richieste della Serie A e Lega Pro

A seguito di queste dichiarazioni, Lorenzo Casini, numero uno della Lega Serie A, ha preso la parola per entrare nel merito dei cambiamenti proposti. Casini ha richiesto che l’autonomia riconosciuta alla Serie A non sia limitata ma estesa a tutti gli aspetti che la riguardano. Ha inoltre rivendicato una maggiore rappresentanza in termini di consiglieri e percentuale assembleare, proponendo che la Serie A abbia l’ultima parola in caso di conflitto con la FIGC.

Anche Matteo Marani, presidente della Lega Pro, ha offerto un intervento critico, lamentando i personalismi che hanno condizionato le decisioni nel calcio italiano, contribuendo a un declino preoccupante. Marani ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla Lega Pro nella valorizzazione dei giovani, chiedendo che tale impegno venga riconosciuto e supportato.

Autonomia e indipendenza dell’AIA

Carlo Pacifici, presidente dell’AIA, ha annunciato che i delegati della sua associazione non parteciperanno alla votazione, evidenziando la nuova autonomia gestionale che li porta fuori dal Consiglio federale. Questa decisione riflette il desiderio di mantenere una posizione neutrale e coerente con i principi di autonomia e indipendenza.

Il voto della LND e le riforme necessarie

Infine, Giancarlo Abete, presidente della LND, ha dichiarato il voto favorevole della sua componente alla proposta di Gravina. Abete ha ricordato che l’emendamento inizialmente proposto ricalcava le richieste della Serie A, ma è stato poi modificato per garantire una rappresentanza equilibrata che riconosca il contributo economico dei professionisti all’interno del sistema.

La situazione attuale mette in evidenza le tensioni e le sfide che il calcio italiano deve affrontare per garantire un futuro più stabile e armonioso. La necessità di riforme strutturali è evidente, ma queste devono essere accompagnate da un cambio di mentalità che privilegi il dialogo e la collaborazione rispetto ai giochi di potere e ai conflitti interni. Solo attraverso un impegno comune e una visione condivisa sarà possibile superare le attuali difficoltà e riportare il calcio italiano ai livelli di eccellenza che merita.

Stefano Cerulli

Stefano è un appassionato di sport e redattore sportivo con una carriera che riflette il suo profondo amore per il calcio e l'atletica. Nato a Milano nel 1985, ha nutrito fin da giovane una passione innata per lo sport, alimentata dalle domeniche passate sugli spalti dello stadio San Siro e dalle interminabili ore di allenamento sulle piste d'atletica locali. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Milano, Stefano ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo sportivo. I suoi primi articoli, pubblicati su riviste minori, hanno subito messo in luce la sua abilità nel raccontare con vividezza e competenza le vicende sportive, catturando l'attenzione di un pubblico sempre più vasto. Stefano è noto per il suo stile di scrittura coinvolgente, capace di trasmettere non solo i fatti ma anche le emozioni e la tensione che caratterizzano ogni evento sportivo. La sua capacità di analisi e la profonda conoscenza tecnica dei diversi sport gli permettono di offrire ai lettori articoli di grande qualità, che spaziano dalle cronache più avvincenti alle analisi tattiche più approfondite. Oltre alla sua attività di redattore, è anche un promotore attivo dello sport giovanile. Dedica il suo tempo libero a organizzare eventi e workshop per giovani atleti, con l'obiettivo di trasmettere loro i valori dello sport e l'importanza della corretta informazione sportiva. Sempre aggiornato sulle ultime novità del mondo sportivo, Stefano continua a essere una voce rispettata e autorevole nel giornalismo sportivo italiano, rappresentando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di calcio e atletica.

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