Gabriele Gravina, attuale presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), ha recentemente annunciato la sua ricandidatura per il ruolo di massimo dirigente della federazione calcistica italiana. Questa decisione arriva dopo un periodo caratterizzato da tensioni e polemiche che hanno segnato il suo mandato. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Gravina ha condiviso le motivazioni che lo hanno spinto a proseguire il suo impegno nonostante le difficoltà.
“Mi ricandido. Non è stata una decisione facile, ma molto ponderata”, ha dichiarato Gravina. Le sue parole evidenziano un periodo di forte pressione e attacchi, sia mediatici che personali, affrontati negli ultimi mesi. Ha sottolineato come “certe forme di aggressione” ricevute siano senza precedenti in un paese civile come l’Italia. Questi attacchi, tuttavia, non sono riusciti a dissuaderlo dal proseguire nella sua missione.
Gravina ha descritto un vero e proprio “processo mediatico” ai suoi danni, accusando alcuni individui di aver orchestrato una campagna diffamatoria contro di lui. “La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita”, ha affermato, evidenziando la sua determinazione a non lasciare che le calunnie influenzino il suo percorso.
Nonostante le difficoltà, Gravina ha voluto chiarire che il suo operato è sempre stato guidato dal rispetto delle leggi. “Non ho commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana”, ha dichiarato. Ha anche menzionato di aver superato due richieste di sequestro dei beni da parte della magistratura, che sono state rigettate. “Sul piano giudiziario ne sono uscito indenne, eppure sono stato infangato”, ha lamentato, mostrando la sua frustrazione per la situazione.
La riflessione di Gravina sulla sua ricandidatura è stata accompagnata da un profondo senso di responsabilità verso le componenti della federazione che lo hanno sempre supportato. “Ho avuto momenti di tentazione di chiudere il mio impegno in Figc”, ha spiegato, ma alla fine ha deciso di proseguire: “Tuttavia, avevo un impegno morale con loro. Bisogna completare un percorso condiviso. È stata una scelta sofferta, non facile, ma responsabile”.
Gravina ha anche espresso la sua fiducia nella giustizia italiana, affermando: “Ho piena fiducia nella giustizia e sono certo che questa colata di fango si esaurirà”. Secondo lo Statuto della Figc, non ci si può candidare solo in caso di una condanna definitiva superiore a un anno. Attualmente, non solo non c’è una condanna, ma nemmeno una conclusione delle indagini a suo carico.
Durante l’intervista, Gravina ha accennato alla possibilità di affrontare un possibile sfidante nelle prossime elezioni, commentando con un sorriso: “Del Piero? Qualcuno lo deve candidare”. Questo ha suscitato l’attenzione di molti, considerando il grande rispetto che l’ex calciatore della Juventus gode tra i tifosi. La figura di Del Piero rappresenta un simbolo del calcio italiano e la sua eventuale candidatura potrebbe segnare una svolta epocale per la Figc.
Gravina intende proseguire il lavoro già avviato, puntando a riformare e rilanciare il calcio italiano a tutti i livelli, dalla gestione delle squadre professionistiche fino al settore giovanile. La sua ricandidatura non è solo una questione personale, ma rappresenta un’opportunità per continuare un percorso di rinnovamento e crescita per il calcio in Italia.
In un contesto calcistico che sta attraversando cambiamenti significativi, Gravina si posiziona come un candidato che intende affrontare le sfide con determinazione e visione. Con una leadership che ha già dimostrato di saper gestire le crisi e promuovere il dialogo tra le varie componenti del mondo del calcio, la sua ricandidatura potrebbe portare continuità e stabilità in un periodo di incertezze.
Mentre il countdown verso le prossime elezioni della Figc inizia, gli occhi degli appassionati di calcio e degli addetti ai lavori sono puntati su Gravina, in attesa di capire come evolverà questa nuova fase della sua presidenza e quali saranno le sue proposte per il futuro del calcio italiano.
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