Pecco Bagnaia sarà regolarmente in pista a Misano. Lasciatosi alle spalle il terribile incidente e la grande paura, il leader del Mondiale di Moto GP non mancherà all’appuntamento con un circuito che ha tanto da raccontare.
Misano è un circuito che da anni ospita le corse a due ruote ma è stato concepito da Enzo Ferrari che ha poi lasciato il “disegno” all’ingegner Cavazzutti. È il 1972: nasce il Circuito Internazionale Santamonica, ribattezzato Misano World Circuit dal 2006 al 2012 è destinato a scrivere la storia dei motori e anche della letteratura sportiva. Le curve del Tramonto, della Quercia e del Carro appartengono all’enciclopedia del motorsport. Non a caso Misano è uno dei pochi circuiti dove si corrono Moto GP e World SBK.
Dal 2012 il tracciato è intitolato alla memoria di Marco Simoncelli, tragicamente scomparso a Sepang e nativo di Coriano, a soli 10 km dal circuito. La cittadina, fra l’altro, accoglie anche il Museo Simoncelli e il Monumento dedicato al SIC: una marmitta che, tutte le domeniche, al tramonto, si accende e fiammeggia per 58 secondi. Il giro record è di Enea Bastianini in 1’31’’895’’’. Il recordman di vittorie è Marc Marquez con quattro successi uno in più di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.
Il circuito di Misano è uno dei più impegnativi e tecnici dei mondiali: è lungo 4226 metri, largo 12 e con un rettilineo di 430 metri. Ha 16 curve totali, 10 a destra e sei a sinistra. Subito dopo la partenza, c’è una staccata impegnativa: curva 1 a 90 gradi con annessa frenata. Il tracciato si snoda quindi su una parte mista. Sino alla curva 6, la velocità è medio – bassa, prima della accelerazione verso la Quercia, che si presta come poche ai sorpassi. Chi chiude più tardi la staccata, ha ottime possibilità di superare chi lo precede e difendersi al Tramonto, curva secca che richiede una grande inclinazione.
Questa è la parte di circuito che mastica più di qualunque altra le gomme, ma è fondamentale la trazione e uscire forte verso la Curva 11. Inizia la parte più veloce, sino alla 14, dove servono stabilità, tecnica e una buona dose di sana incoscienza perché in questa porzione di circuito il pilota può fare la differenza impostando la traiettoria fino alle due curve “Misano” da percorrere a velocità elevata con particolare attenzione alla seconda e ultima a 90 gradi che riporta in discesa verso il rettilineo. Una gara per cuori e piloti davvero forti.
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