Motori

Gp Brasile, Interlagos ha poco da dire ma tanto da raccontare

La F1 fa tappa a Interlagos. Campionato che ha poco da dire, ma questo circuito, uno fra i pochi a essere percorsi in senso antiorario e chiamato così perché collocato fra due laghi (il Guarapiranga e il Billings) ha tantissimo da raccontare.

Una pista che si presta alle imprese dei piloti di casa

Interlagos ha spesso regalato imprese epiche anche legate ai portacolori del paese sudamericano. Ben cinque i piloti vincitori del GP di casa: Emerson Fittipaldi nel 1973 e 1974 rispettivamente su Lotus e McLaren; Carlos Pace (cui è intitolato il circuito) nel 1975 su Brabham; Nelson Piquet nel 1983 e nel 1986 su Brabham e Williams; Ayrton Senna nel 1991 e 1993 entrambe su McLaren; Felipe Massa nel 2006 e 2008 su Ferrari. Indimenticabile e scolpito nel cuore di tutti gli amanti di Formula 1, il finale dl GP del 1991: la McLaren di Ayrton Senna, che non aveva ancora mai vinto in Brasile, ha dei problemi al cambio. Il pilota percorre 11 giri in sesta marcia e arriva al traguardo sfinito dalla fatica. Il suo urlo sotto la bandiera a scacchi è entrato in tutte le case del mondo.

La fine dell’era Schumacher e tre mondiali sul filo di lana

Immagine | Epa

 

Interlagos ha anche tanto da raccontare in termini di titoli mondiali. Nel 2005 un giovanissimo Fernando Alonso interrompe l’egemonia della Ferrari di Michael Schumacher laureandosi campione del Mondo. Nel 2007 si consuma invece l’ultimo atto di un mondiale che regalerà anche l’ultimo titolo alla Ferrari. Raikkonen ha 7 punti di svantaggio su Hamilton. Il pilota britannico non gestisce il vantaggio in gara. Alonso, anche lui teoricamente in corsa per il Mondiale, si “accontenta” del terzo posto e non attacca le Ferrari (avrebbe aiutato Hamilton, che non gli era esattamente simpatico, a vincere il Mondiale) e così il finlandese vince il titolo mondiale.

Nel 2008 però il britannico consuma la sua vendetta su Massa che vive un dramma sportivo: il pilota brasiliano taglia il traguardo da Campione del Mondo perché Hamilton è ancora sesto ma prima della bandiera a scacchi Lewis supera la Toyota di Glock e si laurea campione del mondo. Beffa atroce per Massa che sale sul gradino più alto del podio ma perde il mondiale. Finale thrilling anche nel 2012 quando Vettel deve difendere 13 punti di vantaggio su Alonso. Il pilota, allora alla Red Bull, alla partenza finisce in fondo al gruppo per un contatto. Alonso però non riesce a superare Button e, complice un incidente, la gara si chiude con la safety car e il pilota tedesco campione del mondo grazie al sesto posto.

 

Luigi Pasquale Pellicone

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