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Go!2025: Dragic e Datome uniscono le forze per un basket senza limiti

Oggi si è svolta una cerimonia significativa a Nova Gorica, in Slovenia, dove il Comune locale e la Fondazione Goran Dragić hanno ufficialmente firmato un accordo per la costruzione di un innovativo campo da pallacanestro. Questo progetto si colloca all’interno del programma “Capitale europea della cultura 2025”, noto come Go!2025, e si propone di simbolicamente unire Slovenia e Italia, due Paesi che condividono non solo un confine geografico, ma anche una profonda passione per la pallacanestro.

Il campo, situato in una zona verde adiacente a piazza Transalpina, è stato progettato per rappresentare l’amicizia e la collaborazione tra le due nazioni. Con il soprannome “Gogi & Gigi”, il campo omaggia due delle più grandi leggende della pallacanestro europea: Goran Dragić, capitano della nazionale slovena, e Luigi Datome, uno dei giocatori più rappresentativi dell’Italia. Questa fusione di talenti non è solo un tributo ai due atleti, ma anche un invito per le nuove generazioni a immergersi nel mondo dello sport, a superare confini e a costruire legami tra culture diverse.

Un’iniziativa per i giovani

L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Goran Dragić, si propone di riportare bambini e giovani al gioco all’aperto, creando spazi sicuri e stimolanti per la pratica sportiva. Il campo sarà dotato di tecnologie innovative, rendendolo “intelligente”. Questo significa che gli utenti troveranno pannelli informativi e esercizi di pallacanestro, sia di base che avanzati, che guideranno i giocatori nel loro percorso di apprendimento. Questi pannelli, progettati dallo stesso Dragić, includeranno contenuti interattivi accessibili tramite codici QR. Scansionando questi codici, i giovani atleti potranno accedere a una piattaforma educativa e sportiva, arricchendo ulteriormente la loro esperienza.

L’importanza del progetto

Goran Dragić, intervenuto in video-collegamento dagli Stati Uniti, ha espresso il suo entusiasmo per il progetto. “Sono felice che il progetto di rinnovamento dei campi ‘Passo, quindi gioco’ stia procedendo bene e che quest’anno rinnoveremo ben due impianti,” ha dichiarato. Dragić ha sottolineato l’importanza di collegare due città e due nazioni attraverso lo sport, affermando di essere orgoglioso di contribuire a qualcosa di significativo non solo per Nova Gorica, ma anche per l’Italia e per la cultura europea. Ha concluso il suo intervento con un invito: “Ci vediamo a giugno per l’inaugurazione”.

Luigi Datome, che ha condiviso la gioia di Dragić, ha commentato: “Sono molto felice di partecipare a questo progetto, chiamato campo Gogi & Gigi. La pallacanestro, e lo sport in generale, uniscono le persone, senza confini né barriere”. Le parole di Datome riassumono perfettamente lo spirito di questa iniziativa, che va oltre il semplice atto di costruire un campo da gioco: si tratta di creare un luogo di incontro, di crescita e di condivisione.

Un passo verso l’inclusione sociale

La costruzione di questo campo da basket rappresenta anche un passo importante verso l’inclusione sociale e l’integrazione attraverso lo sport. In un’epoca in cui le differenze culturali e sociali possono creare divisioni, iniziative come questa dimostrano come il basket possa fungere da ponte tra le persone. Attraverso il gioco, si costruiscono relazioni, si sviluppa il rispetto reciproco e si apprendono valori fondamentali come il lavoro di squadra e la perseveranza.

Inoltre, il progetto si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento urbano e di valorizzazione delle aree verdi. La realizzazione del campo “Gogi & Gigi” non solo contribuirà a migliorare l’offerta sportiva della città, ma fungerà anche da catalizzatore per eventi culturali e sportivi, attirando visitatori e appassionati di pallacanestro. Nova Gorica, insieme al suo gemellaggio con la città italiana di Gorizia, avrà l’opportunità di diventare un punto di riferimento per gli eventi sportivi transfrontalieri.

Va sottolineato che il campo non sarà solo un luogo dedicato alla pallacanestro, ma anche un esempio di sostenibilità e innovazione. I progettisti hanno previsto l’uso di materiali eco-compatibili e tecnologie per il risparmio energetico, rendendo il campo un modello da seguire per altre iniziative simili in tutta Europa.

Con l’avvicinarsi della data di inaugurazione, prevista per giugno, cresce l’attesa tra gli appassionati di sport e cultura. Questo progetto rappresenta un passo importante per entrambe le nazioni, ma soprattutto un’opportunità per le nuove generazioni di crescere in un ambiente che promuove l’amicizia, l’inclusione e la passione per il gioco. L’invito è chiaro: unisciti a noi e fai parte di questa straordinaria avventura, dove il basket non ha confini.

Luca Baldini

Ciao a tutti, mi chiamo Luca Baldini e sono redattore sportivo di Wigglesport! Scommetto che non vi sareste mai aspettati di incontrare un tizio così appassionato di sport "minori". Ebbene sì, mentre tutti gli altri seguono i grandi nomi del calcio e del basket, io mi tuffo a capofitto nel mondo affascinante delle discipline meno conosciute! La mia curiosità per gli sport alternativi è nata quasi per caso. Cresciuto tra le Alpi piemontesi, tra una discesa sugli sci e una partita a curling con gli amici, ho sviluppato un amore viscerale per tutte quelle attività che non sempre fanno i titoli dei giornali. Dai Campionati Mondiali di Badminton ai Tornei Internazionali di Bocce, ho sempre avuto un debole per tutto ciò che è insolito e sorprendente. Dopo aver terminato gli studi in Comunicazione e Giornalismo a Torino, ho realizzato il mio sogno di diventare redattore sportivo, portando con me questa passione fuori dal comune. All'inizio la mia famiglia e i miei amici mi prendevano bonariamente in giro ("Luca, chi vuoi che legga di un torneo di cricket islandese?"), ma con il tempo hanno imparato ad apprezzare la bellezza degli sport minori e il mio modo di raccontarli. Ho avuto la fortuna di viaggiare in tutto il mondo per seguire competizioni di ogni genere, descrivendo con passione le performance di atleti incredibili che gareggiano lontano dai riflettori della ribalta mediatica. La mia scrivania? Un arcobaleno di locandine di eventi da ogni angolo del globo! Se c'è una cosa che amo del mio lavoro, è la capacità di portare alla luce storie emozionanti e spesso trascurate. Raccontare le gesta di un arciere paralimpico o la preparazione di una squadra di rugby su sedia a rotelle mi riempie di orgoglio e mi spinge a essere sempre più curioso. Quando non sono impegnato a scrivere o a seguire competizioni improbabili, mi piace partecipare personalmente ad alcuni di questi sport. E sì, ho collezionato più magliette da gara di corse con i sacchi e di tornei di palla tamburello di quante ne possa contare! Quindi, se mai sentite parlare di uno sport di cui nessuno sa nulla, c'è una buona possibilità che io sia lì a raccontarlo. Perché, in fondo, ogni disciplina ha una sua magia speciale, e io sono qui per condividere quella magia con voi. A presto,

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