Gli Europei 2032? Saranno in Turchia ed Italia. Una notizia che non è di certo una sorpresa, ma che ha ormai assunto quasi i contorni dell’ufficialità, grazie anche alle parole di Evelina Christillin, membro aggiuntivo della Uefa nel Consiglio della Fifa.
Domani, martedì 10 ottobre 2023, saranno ufficializzate le sedi che ospiteranno gli Europei 2032. La competizione continentale in programma tra nove anni sarà, quasi certamente, in Turchia e Italia, che hanno presentato una candidatura congiunta. La notizia era già nell’aria da tempo, ma ormai ha assunto i crismi dell’ufficialità, anche se per il sigillo definitivo si dovrà attendere il parere di Uefa e Fifa. Si tratta, comunque, di un passaggio formale, ma la decisione è già stata presa. A confermarlo, qualora ce ne fosse bisogno, ci ha pensato Evelina Christillin, membro aggiuntivo della Uefa nel Consiglio della Fifa.
Queste le parole della Christillin, pronunciate a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1: “No, domani non ci sarà nessuna sorpresa, gli Europei 2032 saranno assegnati a Italia e Turchia, è cosa fatta. Si è lasciato campo libero a Gran Bretagna e Irlanda per il 2028 e di conseguenza è stato deciso e condiviso il via libera per Italia e Turchia per Euro 2032. Domani è previsto il voto, saremo a Nyon, ci sarà una breve presentazione fatta dalla nostra delegazione composta dal presidente Figc Gravina, da Gigi Buffon e da Ilaria D’Amico. E poi si lavorerà per gli stadi“.
Proprio gli stadi sono uno dei nodi che, una volta ufficializzata l’assegnazione della competizione, l’Italia dovrà sciogliere. La scelta di correre a braccetto con la Turchia ha ridotto, per forza di cose, il numero degli impianti che potranno ospitare l’Europeo nel Belpaese e, per questo motivo, si dovrà trovare un modo per selezionare soltanto quelli necessari. “Solo cinque città potranno ospitare l’Europeo – ha aggiunto Christillin – È un accordo preso in sede Uefa dalle federazioni italiana e turca, anche se non c’è ancora una scelta definitiva sulle cinque città. Ci sarà una specie di contest: un modo per mettersi in gara per ristrutturare o fare del tutto nuovi degli stadi, che sono il problema principale dell’Italia. Italia e Turchia sono due candidature gradite all’Uefa, il problema italiano riguarda proprio gli stadi. Ci sarà una specie di messa in gara delle dieci città, che dovranno presentare i loro progetti entro al fine del 2026. Vedremo quali saranno le cinque finaliste“.
Nell’intervista Christillin ha poi affrontato un altro tema parecchio delicato che riguarda la Turchia e la sua gestione dei diritti umani. “In questo senso non penso ci saranno ulteriori ripercussioni. Non dimentichiamo che in Turchia c’è stata l’ultima edizione della finale di Champions League. I rapporti sono stati continui e cordiali anche dal punto di vista extrasportivo. E poi guardate cos’è successo in Uefa e Fifa con la decisione di far rigiocare le squadre juniores Under 17 di nazionalità russa: si cerca con lo sport di andare oltre lo sport, di costruire ponti e non delle barriere. Credo che questa doppia candidatura possa favorire dei buoni rapporti attraverso lo sport anche in altri campi ben più importanti“, ha spiegato Christillin.
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