Dalla leggendaria Maglia Rosa all’ambitissima Maglia Azzurra, passando per l’iconica Maglia Ciclamino e per la sempre apprezzata Maglia Bianca. Vediamo che cosa significano i colori delle diverse maglie al Giro d’Italia, la corsa ciclistica per eccellenza nel Belpaese
Dopo aver vissuto un’edizione 106 del Giro d’Italia decisamente avvincente, grazie allo spettacolo offerto prima da Remco Evenepoel e poi da Geraint Thomas e dal vincitore finale Primož Roglič, c’è chi sta già aspettando con ansia la prossima edizione della corsa rosa.
Per i meno avvezzi al mondo del ciclismo, stiamo parlando della corsa a tappe più famosa e importante d’Italia. Uno dei tre Grandi Giri per eccellenza, insieme al Tour de France e alla Vuelta a España.
In attesa dell’edizione 107 del Giro d’Italia, che vedrà impegnati alcuni dei migliori ciclisti al Mondo sulle strade dello Stivale dal 4 al 26 maggio 2024, oggi vogliamo far scoprire a tutti quali sono i significati legati ai colori delle diverse maglie assegnate durante la corsa rosa.
La Maglia Rosa al Giro d’Italia
Partiamo ovviamente dalla maglia sinonimo di vittoria al Giro d’Italia: la Maglia Rosa.
Si tratta del simbolo che contraddistingue per eccellenza il leader della classifica generale, ovvero colui che ha impiegato il minor tempo dall’inizio alla fine delle settimane di corsa per percorrere tutte le tappe.
La Maglia Rosa viene quindi indossata ogni giorno di corsa da colui che risulta il primo della classifica generale al termine della tappa disputata il giorno precedente e, alla fine del Giro, resta addosso al vincitore dell’edizione appena conclusa.
Il primo a indossarla nella storia del Giro d’Italia fu Learco Guerra, vincitore della prima tappa del 1931, anno in cui venne istituita la Maglia Rosa.
Lo fece dopo il successo ottenuto il 10 maggio 1931, nella tappa Milano-Mantova.
Da allora, la Maglia Rosa è stata indossata da alcuni dei migliori ciclisti di ogni epoca, sviluppando un rapporto speciale in particolar modo con il leggendario Eddy Merckx, l’unico capace di vestirla per ben 78 volte (ovviamente un record, ndr).
Ancora oggi Merckx resta inoltre uno dei soli quattro corridori capaci di indossare la Maglia Rosa dal primo all’ultimo giorno nel corso di una stessa edizione (senza quindi passarla mai a qualcun altro in corsa, ndr), insieme tre italiani: Costante Girardengo, Alfredo Binda e Gianni Bugno.
Ripercorrendo un po’ le tappe della Maglia Rosa, possiamo dire che essa è stata introdotta nel 1931 su iniziativa del giornalista de La Gazzetta dello Sport Armando Cougnet, organizzatore del primo Giro d’Italia.
Il colore rosa fu scelto infatti proprio in onore della colorazione che ha reso famoso in tutto il mondo il quotidiano sportivo più letto d’Italia: la Gazzetta.
L’ispirazione venne presa da quanto fatto già nel 1919 dal Tour de France, che creò l’iconica Maglia Gialla in onore al colore delle pagine dell’allora giornale L’Auto, l’attuale L’Équipe.
La volontà di Cougnet, quando istituì la Maglia Rosa, era quella di rendere riconoscibile il più possibile il leader della classifica generale mentre si trovava in gruppo, creando al contempo un simbolo di gloria e talento da associare al corridore migliore.
Un simbolo che nelle 106 edizioni del Giro d’Italia vissute finora è stato indossato da più di 250 corridori, l’ultimo dei quali Primož Roglič.
L’italiano che l’ha vestita più volte, 59, è stato Alfredo Binda, il quale detiene anche il record di edizioni vinte per quanto riguarda il Giro d’Italia – ovvero 5 – al pari di Fausto Coppi e del “Cannibale” belga Eddy Merckx.
Ultimo italiano ad aver vinto il Giro d’Italia e ad aver quindi indossato la Maglia Rosa sul palco finale è stato Vincenzo Nibali, conquistatore della corsa rosa sia nel 2013 che nel 2016.
La Maglia Ciclamino
Passiamo ora alla Maglia Ciclamino, la quale viene assegnata al leader della classifica a punti.
L’istituzione di questa specifica classifica come graduatoria a sé stante avvenne nel 1958, salvo poi subire un periodo di interruzione fino al 1966.
È però dal 1967 che il leader della classifica a punti ha iniziato a indossare una maglia distintiva ben precisa e che attualmente corrisponde alla Maglia Ciclamino.
Dal 1967 al 1969 tale maglia era invece di colore rosso, nel periodo in cui lo sponsor era Dreher.
La maglia divenne ciclamino quando lo sponsor iniziò a essere Termozeta e rimase di questo colore fino al 2009.
Dal 2010 al 2016 c’è stato poi un ritorno alla maglia rossa, salvo poi un nuovo cambio di colore dal 2017, in occasione del Giro100.
Da allora la maglia è tornata Ciclamino e così è rimasta fino a oggi.
Essa, come detto, definisce il leader della classifica a punti, i quali vengono assegnati in base ai piazzamenti ottenuti al traguardo nel corso delle varie tappe.
Per questo, la Maglia Ciclamino viene associata spesso ai velocisti, ovvero a quei corridori che si contendono le vittorie di tappa (e i punti) fino all’ultimo centimetro nelle tappe che si concludono in volata.
Il record per il maggior numero di maglie Ciclamino indossate spetta a Beppe Saronni, con 76, mentre il corridore che ha vinto più volte la classifica a punti del Giro d’Italia resta Francesco Moser, con quattro trionfi.
L’ultimo a indossare la Maglia Ciclamino nel 2023 è stato ancora una volta un italiano, Jonathan Milan, vincitore della classifica con 217 punti.
La Maglia Azzurra
Altra maglia molto prestigiosa al Giro d’Italia è la Maglia Azzurra, la quale identifica il leader della classifica degli scalatori.
Ci riferiamo a quella che viene altrimenti chiamata classifica del Gran Premio della Montagna e che fu istituita per la prima volta al Giro d’Italia nel 1933.
Va detto che, agli inizi, il leader di questa classifica non indossava alcuna maglia distintiva, dal momento che essa è stata introdotta solamente nel 1974.
Inizialmente venne scelto il colore verde, il quale venne poi sostituito dall’azzurro a partire dal 2012, con l’accordo stipulato con il nuovo sponsor Mediolanum.
A ottenere questa maglia è il corridore che ha collezionato il maggior numero di punti assegnati nei vari Gran Premi della Montagna, ovvero in cima alle pendenze scelte che contraddistinguono le tappe di montagna.
Per questo, a vincerla sono gli scalatori, ovvero quei corridori con spiccate doti sulle pendenze più difficoltose e che spesso non devono risparmiare le forze per rincorrere un successo nella classifica generale.
Il ciclista che ha indossato più volte l’attuale Maglia Azzurra è Mariano Piccoli, il quale l’ha vestita in 45 occasioni.
Il corridore che ha vinto la classifica scalatori per più volte al Giro d’Italia resta poi Gino Bartali, capace di farlo per ben 7 volte.
Lo scorso anno la Maglia Azzurra è stata conquistata invece dal francese Thibaut Pinot.
La Maglia Bianca
Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta delle maglie del Giro d’Italia con la Maglia Bianca, riservata al miglior giovane.
Si tratta della maglia di più recente istituzione, dal momento che è stata creata nel 1976.
La classifica dei giovani che conosciamo oggi nacque però già nel 1969, quando venne istituita come graduatoria riservata ai neoprofessionisti.
Nelle edizioni del 1973 e del 1974 il leader di tale classifica iniziò a essere contraddistinto con un bracciale, mentre dal 1976 si scelse di introdurre la Maglia Bianca, la quale venne indossata fino al 1994, salvo poi sparire per essere infine reintrodotta nel 2007.
Attualmente la Maglia Bianca può essere vestita solamente da ciclisti under 26, ovvero che non abbiano già compiuto 26 anni d’età al 1° gennaio dell’anno di gara in corso.
La classifica dei giovani non venne stilata dal 1970 al 1972 e nemmeno nel 1975, oltre che nel periodo indicato in precedenza.
Solo quattro ciclisti sono stati capaci di vincere la classifica riservata ai giovani in due edizioni differenti della corsa rosa, ovvero Volodymyr Pulnikov, Pavel Tonkov, Bob Jungels e Miguel Ángel López.
L’ultimo a vestirla in ordine di tempo è stato invece Joao Pedro Almeida, conquistatore della Maglia Bianca nel 2023.